L’organizzazione che agiva nel settore del mobile faceva capo a un noto imprenditore di Pesaro e con lui operavano un commercialista pesarese, un avvocato salernitano con studio anche a Monza e altri sette complici, tutti indagati che ora rischiano fino a 13 anni di carcere. Attraverso una societa’ di comodo con ramificazioni a San Marino e in Tunisia, il gruppo simulava un grosso giro d’affari con l’estero per acquistare materie prime in Italia senza pagare l’Iva.
L’indagine, in codice ‘operazione Ghost Supplies’, ha interessato anche altre varie citta’ italiane (Pesaro, Urbino, Roma, Milano, Monza e Salerno). I militari del Nucleo di Polizia tributaria hanno messo i sigilli in Italia e a San Marino a ville, appartamenti, capannoni, terreni, quote societarie, conti correnti, depositi di titoli, assicurazioni, riconducibili all’organizzazione.
Sequestrati anche 1,5 mln di euro in denaro contante e due cassette di sicurezza presso due istituti bancari della Repubblica del Titano. Periodicamente la compagna rumena di uno degli indagati, incensurata, vi andava a depositare contanti, assegni e documenti.