Le svalutazioni di bilancio penalizzano i conti
Il CdA di UniCredit ha approvato i risultati consolidati dei primi nove mesi del 2011, chiusi con una perdita netta di 9.320 milioni dovuta alla perdita di 10.641 milioni del terzo trimestre riconducibile a svalutazioni di natura straordinaria e non ripetibili (per un totale di 10.167 milioni al netto delle tasse), legate all’incidenza negativa sulla redditività attesa del mutato scenario macroeconomico e regolamentare. Escludendo tali svalutazioni, la perdita normalizzata del trimestre è di 474 milioni
Sempre escludendo la zavorra delle svalutazioni straordinarie di bilancio (la più pesante fra queste è lasvalutazione del goodwill per 8.669 milioni al netto delle tasse, inclusa nella voce rettifiche di valore su avviamenti), l’utile netto normalizzato dei primi nove mesi del 2011 per Piazza Cordusio è di 847 milioni, sul quale comunque pesano i pesanti effetti della volatilità dei mercati finanziari nel terzo trimestre. Il risultato netto di gestione è pari a 2.914 milioni (+2,0% a/a grazie a una diminuzione delle rettifiche nette su crediti dell’11,8% a/a), mentre il margine di intermediazione si attesta a 19.108 milioni (-2,5% principalmente a causa di risultati di negoziazione in flessione del 29,4 per cento).
Gli interessi netti si attestano a 11.618 milioni (-1,0% a/a), e le commissioni nette ammontano a 6.268 milioni, in linea con il 2010 (-0,5%) ma in flessione del 4,4% trim/trim.
I costi operativi ammontano a 11.662 milioni, sostanzialmente stabili (+0,5% a/a). Al netto delle bank levies, i costi operativi mostrerebbero una diminuzione dello 0,4% rispetto al 2010. Nel terzo trimestre la voce risulta pari a 3.879 milioni (-1,2% trim/trim). Le spese per il personale sono stabili nei primi nove mesi del 2011 e raggiungono quota 7.032 milioni. Il terzo trimestre 2011 si attesta a 2.357 milioni (+0,6% trim/trim). Le altre spese amministrative si attestano a 4.153 milioni (+2,0% a/a). Nel terzo trimestre del 2011 la voce si attesta a 1.391 milioni (-1,9% trim/trim), anche per effetto della diminuzione delle spese di pubblicità, marketing e comunicazione.
Le rettifiche di valore su immobilizzazioni materiali e immateriali si attestano nei primi nove mesi del 2011 a 838 milioni, confrontandosi con gli 843 milioni dello stesso periodo del 2010.
Il rapporto costi/ricavi risulta pari al 61% (68% nel terzo trimestre, in crescita da 61% nel secondo trimestre), di poco maggiore rispetto ai primi nove mesi del 2010 (59 per cento).
Il risultato di gestione si attesta nei primi nove mesi del 2011 a quota 7.446 milioni, in diminuzione del 6,9% rispetto allo stesso periodo del 2010. Nel terzo trimestre il risultato è di 1.846 milioni, in diminuzione del 27,0% rispetto al secondo trimestre, a causa dell’impatto negativo causato dalla perdita di negoziazione.
Gli oneri di integrazione ammontano a 180 milioni nei primi nove mesi del 2011, in aumento da 27 milioni dei primi nove mesi del 2010. Nel terzo trimestre la voce ammonta a 174 milioni.
Le perdite nette da investimenti risultano pari a 543 milioni nei primi nove mesi del 2011, rispetto ai profitti di 119 milioni del 2010. Il terzo trimestre 2011 evidenzia perdite nette da investimenti per 612 milioni, rispetto a una perdita di 15 milioni nel secondo trimestre 2011.