"E' un programma nato per accendere i riflettori su realtà che non sono conosciute, se non a pochissimi per l'indecente indifferenza che la televisione offre a queste tragedie", afferma in conferenza stampa il direttore di Rai 1, Giancarlo Leone.
Mission è stato realizzato in collaborazione con l'Unhcr, l'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati ed Intersos, e porterà alcuni personaggi noti, come l'attore Francesco Pannofino, la giornalista Candida Morvillo, Emanuele Filiberto, Paola Barale, Cesare Bocci, Lorena Bianchetti, Michele Cucuzza e Barbara De Rossi, a vivere 15 giorni consecutivi in un campo profughi insieme ai volontari che vi lavorano. Saranno loro, immersi in questi queste realtà, a raccontare ai telespettatori come si vive nei campi del Mali, della Giordania, del Sud Sudan, dell'Ecuador e del Congo.
"Si tratta - sottolinea Leone - del programma più recensito prima ancora di essere prodotto e sul quale vi sono state polemiche alle quali però la Rai non ha voluto partecipare". Polemiche che hanno riguardato in particolare la scelta dei personaggi noti inviati per raccontare i campi profughi. "Ora - prosegue il direttore di Rai 1 - il mio auspicio è che si passi dalle parole ai fatti e che si possa commentare, criticare o approvare un programma dopo averlo visto per intero. La presenza dei personaggi noti è essenziale - sottolinea - per rivolgersi a un pubblico ampio, a un pubblico diverso che non sia di nicchia. Il loro apporto non è di spettacolo, non è di gioco e il programma non è un reality, non ci sono eliminazioni, non ci sono effetti speciali, ricongiungimenti, furbizie tipiche dei prodotti in prima serata. Senza di loro saremmo entrati in una dimensione diversa, quella del reportage o dell'inchiesta. La loro presenza è stata fonte di polemica, si è detto che si vuol trasformare il dolore in gioco o in fiction, ma la loro presenza è necessaria per rivolgersi a quei due o tre milioni di persone che mi auguro seguiranno il programma. Il mio auspicio è che la trasmissione sia capita nel significato o che comunque generi un dibattito importante".
Quanto alle indiscrezioni sui compensi che percepiranno gli inviati, Leone ha precisato che "si tratta di rimborsi spese e poi saranno loro a deciderne cosa farne, se darli in beneficenza oppure no". Infine il direttore di Rai 1 ha confermato "che il Direttore genarale Luigi Gubitosi e il suo staff hanno preso visione ieri sera della prima puntata e, se domani andrà in onda, vuol dire che la messa in onda non è stata impedita".
Ma le polemiche politiche non si placano. "Il presidente della commissione di Vigilanza Rai, Roberto Fico, chieda ufficialmente al direttore generale della Rai Luigi Gubitosi quale è il suo parere su Mission, se risponde al vero che ha visionato il filmato preventivamente insieme al suo staff e chi sono i collaboratori con i quali condivide la responsabilità dell’ok alla messa in onda". E’ quanto dichiarano i segretari della commissione di Vigilanza Rai Michele Anzaldi (Partito democratico) e Bruno Molea (Scelta Civica).
"Cosa pensi il direttore di Rai 1 Giancarlo Leone su Mission – spiegano Anzaldi e Molea – è noto da tempo e non c’è bisogno che si faccia portavoce del direzione generale. Di fronte ad una trasmissione che ha alimentato così tanti dubbi e interrogativi nel mondo della rete e del volontariato, è opportuno che ci sia la massima trasparenza. Tutti devono sapere chi sono coloro che, nel bene e nel male, si assumono la responsabilità di dare il via libera alla messa in onda, così nel caso in cui i telespettatori si sentiranno offesi sapranno con chi prendersela".
"Ad oggi la Rai non è ancora riuscita – aggiungono i deputati Pd e Sc – nemmeno a fare chiarezza sui compensi ai vip che partecipano alla trasmissione: non si sa a quanto ammonti il rimborso spese di cui parla Leone, tra l’altro se si parla di devolverlo in beneficenza non deve trattarsi di una cifra così insignificante. Dal servizio pubblico chi paga il canone si attende trasparenza vera".