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Guerra continua sul Piano Paesaggistico Comunale a Siracusa

Creato il 20 febbraio 2012 da Furbanzio
Strane le contraddizioni che si registrano al comune di Siracusa dopo l’approvazione del Piano Paesaggistico Comunale da parte della Regione. Diversi e contrastanti gli atteggiamenti dei singoli consiglieri comunali. C’è stato chi , per esempio,nell’attuale consesso comunale, ha preso cappello su questa decisione regionale che di fatto blocca la costruzione di 54 alloggi a Tremilia perché in quella parte del territorio comunale, viene richiesta la costruzione di un canale o di un sistema di raccoglimento delle acque meteoriche per evitare di ripetere la vergogna del villaggio Miano ad Epipoli, per il quale su “You Tube” esiste la documentazione filmata che quando piove si può uscire soltanto utilizzando un gommone. Stiamo parlando di una città dove si è sviluppata un can can, ora del tutto sbollito, per edifici che erano stati bloccati dalla Soprintendenza sulle balze di Akradina e la cui costruzione adesso prosegue tranquillamente senza che nessuno prenda cappello per queste singolari procedure. Siracusa una città nella quale un consigliere comunale scopre che assomma ad otto milioni ,l’esborso che le casse comunali dovrebbero fronteggiare per i debiti fuori bilancio,alla faccia di qualsiasi patto di stabilità. Ed è la stessa amministrazione comunale che è stata nel mirino degli organismi nazionali di controllo per un uso disinvolto delle consulenze. C’è qualcuno infine,sempre al Comune, che propone l’idea di impugnare le decisioni della Regione per il piano paesaggistico comunale ,che non si era per nulla fatto sentire,come parte diligente, per il “sacco” del territorio che si voleva tentare alla Pillirina Guerra continua sul Piano Paesaggistico Comunale a Siracusa Guerra continua sul Piano Paesaggistico Comunale a Siracusa Guerra continua sul Piano Paesaggistico Comunale a Siracusa b> e che sostiene adesso a sorpresa la tesi che questo piano regionale penalizza troppo le iniziative di investimenti sul territorio.

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