Guerra Psicologica: “la battaglia per la mente”

Creato il 13 marzo 2012 da Coriintempesta

di: Adrian Salbuchi

Nel 2004 Denis Boneau, un giornalista francese che scrive per Rete Voltaire, ha pubblicato un articolo intitolato “The Science of World Domination” (www.voltairenet.org / The-Science-of-World-Domination ), facendo un eccellente riassunto delle principali pietre miliari nello sviluppo della strategia per la guerra psicologica globale degli Stati Uniti dopo la Seconda Guerra Mondiale.

Boneau ha cominciato descrivendo la dottrina Truman di “contenimento” dell’ ex Unione Sovietica, basata sul cosiddetto “lungo telegramma” inviato al Dipartimento di Stato nel 1946 da un consigliere dell’ambasciata americana a Mosca – ed erudito membro del Council on Foreign Relations (CFR) – S. George Kennan.

Poco tempo dopo, Kennan venne richiamato negli Stati Uniti per fornire informazione più dettagliate ai suoi superiori e le sue raccomandazioni vennero poi pubblicate sul numero di Luglio del 1947 di Foreign Affairs, la rivista ufficiale del CFR, nell’articolo “ The Sources of Soviet Conduct“. Questo divenne noto come l’articolo “X”, perché è così che Kennan lo firmò, in quanto vi erano ancora accese discussioni sul fatto se, quanto riportato da Kennan nel suo scritto, avrebbe dovuto trasformarsi nella politica estera ufficiale degli USA.

Lo diventò. Con il suo articolo, Kennan diede alla luce la politica statunitense di “contenimento” dell’Unione Sovietica, che consisteva nel bloccare l’espansione del comunismo attraverso il controllo dei movimenti d’emancipazione nazionale che avessero l’intenzione di portare al potere dei dirigenti filosovietici o filosocialisti.

Come politica ufficiale, il  ”contenimento” ha richiesto la collaborazione di esperti in grado di fornire dati geografici, economici, culturali, psicologici e sociologici utili alle Forze Armate degli Stati Uniti e alla comunità di intelligence, lavorando quindi a stretto contatto con think tank come il CFR.

Scoppia cosi la Guerra Fredda, che Kennan e il governo degli Stati Uniti credevano avrebbe dato agli USA una storica opportunità per assumere la guida di quello avrebbero poi descritto come il “mondo libero“.


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