Ritmiche serrate, linee vocali sguaiate e microfono piazzato al centro di una scalcinata sala prove. El Armagedón Continúa racchiude speed/black vecchio stile, cui fanno eco demoniaci fraseggi di chitarra e tanto sudore che si appiccica alla pelle e impregna una consunta maglietta dei Sabbat. A dispetto della natura oltranzista della trama sonora intessuta dai colombiani Guerra Total, vi sono diversi elementi di interesse, come numerosi stop and go e sinistri passaggi scanditi dalle note di un organo. L’energia impiegata nell’eseguire una manciata di brani cantati in spagnolo conferma quanto la lingua madre permetta una comunicazione maggiormente diretta ed efficace del proprio mondo interiore. Carico di odio nei confronti della società e di luride visioni apocalittiche, giustifica inoltre un’immagine esteriore dove abbondano bracciali borchiati e anfibi alti sino alle ginocchia. In fondo, ciò che rende piacevole l’ascolto di El Armagedón Continúa, è proprio la consapevolezza di avere inserito nello stereo un album volutamente grezzo e ignorante, che fila liscio come lava bollente dopo un’eruzione vulcanica.
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