Pietro Guerrieri, general manager di Ses Astra Italia, divisione italiana del colosso lussemburghese del satellitare, giudica cosi', conversando con l'AdnKronos,la situazione tecnologica della tv in Italia, una situazione che conosce bene anche perche' il suo gruppo ha lavorato alla diffusione in HD dei principali canali Rai.
Una Rai a proposito della quale Guerrieri sottolinea che «come il resto della televisione italiana, anzi di piu' perche' in quanto fornitrice del Servizio Pubblico dovrebbe offrire i servizi della migliore qualita', dovrebbe puntare sul satellite.Naturalmente lo dico da 'fornitore' (Ses Astra e' uno dei principali operatori satellitari mondiali, possiede e gestisce una flotta di 56 satelliti geostazionari integrati da una rete di teleporti in varie parti del mondo che copre il 99% della popolazione mondiale, ndr) ma proprio per questo sulla base di una esperienza specifica nel settore».
«In Italia il digitale terrestre e' saturo, il satellite costa meno, ha banda a disposizione per tutti e arriva ovunque. Spostare la tv sul satellite offre vantaggi tecnologici ed economici e apre anche la strada ad una valorizzazione di Rai Way: non tutto deve passare per il satellite, anzi se il satellite 'copre' efficacemente tutto il territorio nazionale, meglio del digitale terrestre, e' però indicato per le postazioni fisse come, appunto, i televisori che campeggiano nei salotti degli italiani. Utilizzando i satelliti si 'libera' il digitale terrestre che, invece, e' particolarmente indicato per servire apparati in mobilita'. Proprio questo e' il settore piu' in crescita, basti pensare a quanta tv vedono gli taliani sui loro tablet e perfino sui telefonini, e proprio su questo -conclude Guerrieri- potrebbe puntare Rai Way, sui servizi in mobilita' di ogni genere, la sua rete per questo settore e' preziosa».