Guest post: minestra di ciliegie di Chiara!

Da Laurarcs @laurarcs
Qualcuno potrebbe non aver letto il suo primo guest post "da me".....e allora vi invito a rimediare subito cliccando QUI ...
Oggi Chiara (aka @chiaracakes su Instagram) ci regala un momento di poesiaed una ricetta davvero originale! 
La minestra di ciliegie
"Per questa ricetta mi sono ispirata a uno dei piatti preferiti della scrittrice francese Gabriele Sidonie Coletteche potete trovare nel libro  "Il mio apprendistato in cucina: le ricette di Colette", di Graziella Martina.
Ecco la mia versione:
Ingredienti:
50 g di burro1 cucchiaio di farina0,7 lt di succo di ciliegiamezzo chilo di ciliegie denocciolate1 cucchiaio di zucchero1 cucchiaino di cannella1 limone
Preparazione
-Dopo aver denocciolato le ciliegie, unirvi lo zucchero, la cannella e il limone, mescolare e lasciare da parte.Far sciogliere il burro in un recipiente sul fuoco e unirela farina a pioggia, mescolare bene lasciando cuocere per qualche minuto a fiamma bassa.
-Unire il succo di ciliegia (io ho utilizzato del centrifugato, perottenere questa quantità sono necessarie almeno 1 kg di ciliegie), mescolare e continuare a far cuocere per altri cinque minuti.Infine unire il composto di ciliegie, zucchero, limone e cannella e far cuocere per altri dieci minuti.
Questa minestra può essere consumata calda oppure fredda, al posto della classica macedonia oppure accompagnata al gelato, (anche se in questo caso toglierei la farina dal composto). Vi si possono abbinare tanti gusti, i classici cioccolato e crema sono perfetti oppure un sorbetto di limone che crea un abbinamento molto estivo, anche dal punto di vista cromatico. Io l’ho abbinata ad una semplice limonata con un goccio di sciroppo alla menta.
Coletteoltre a essere stata una scrittrice molto anticonformista era anche molto amante del cibo, tanto da avere una rubrica di cucina su Marie Claire. Credo che questa minestra di ciliegie dica tanto di lei. Leggendola mi sono infatti chiesta cosa fosse esattamente questo stravagante piatto, un dolce da servire a fine pasto oppure una merenda o uno stravagante piatto unico. Poi mi sono resa conto che la bellezza di questo piatto è di non dover appartenere a nessuna categoria, non la si può definire, esattamente come Colette... L’ unica definizione che possiamo dargli oggi è quella di comfort food, così mi sono divertita a immaginare la scrittrice protagonista di una scena che ho provato a raccontarvi così:
La campagna estiva nel tardo pomeriggio, un angolo di giardino raccolto, semplice 
   I raggi del sole che accendono le trasparenze dei cristalli 

Nessun orologio a scandire l’ora e la libertà di assaporare lentamente il gusto e il colore di questo frutto che ha in se’ la ricchezza dell’estate, di quelle trascorse e di quella che stiamo vivendo adesso


Spero di essere riuscita almeno un po’ aportarvi con me in questo piccolo viaggio sensoriale e letterario nella vita di una scrittrice che ci ha lasciato tanti insegnamenti di libertà, alcuni, come questo, facili facili da applicare."
Chiara C.
(Io aggiungo: eccome se ci sei riuscita, Chiara!!!!! Grazie!).