Spendiamo quattro parole veloci su Boracay, nel caso qualche lettore avesse in mente di andare a farsi un giro da quelle parti. Saro’ veloce e stringato perche’ (a) non ho tempo da perdere e (b) non sono il tipo di persona che quando va al ristorante fa le foto ai piatti, io. Se volete un mattonazzo minuzioso e noioso su un posto o una situazione mi sa che avete sbagliato blog…
Torniamo a Boracay. Questo quello che, a mio parere, e’ utile sapere sul posto.
1. L’ambiente. immaginate Phuket Island in Thailandia, ma togliete le troie e i baretti sconci. Aggiungete famiglie e coppiette e togliete i sessantenni mano nella mano con le ragazzine… ecco, adesso siete piu’ o meno a Boracay. Soprattutto, togliete le orde di italiani, francesi e australiani e sostituitele con… coppiette di coreani in viaggio di nozze. Se vi sta sulle palle l’idea di andare dall’altra parte del mondo e trovare le sciure milanesi stese al sole e i tamarri italiani che pescano topa a strascico, allora Boracay e’ il posto per voi.
2. Il posto. L’isola e’ composta da spiaggette da sogno con acqua cristallina, resort 5 stelle extralusso, e… favelas. La spiaggia e’ tenuta benissimo e i posti fronte mare sono immacolati, ma basta andare un po’ dentro per vedere le capanne sgarruppate dei locali e i cani con le croste che girano ai bordi della strada. Ciononostante, i filippini sembrano sempre contenti e ottimisti, sorridono a tutti e sembrano non curarsi di quanti soldi hanno in banca. Cosa che mi fa pensare ai giapponesi e ai loro continui riferimenti al loro PIL… come se il PIL del paese fosse in qualche modo collegato alla felicita’ delle singole persone. Beh, se lo credete anche voi fatevi un giro nelle Filippine, e ricredetevi.
2. I prezzi. Boracay e’ dirty cheap, proprio non si paga un cazzo. Tipo cockail a 3 euro o birre a 1 euro, una cosa che oramai neanche in Italia trovi piu’ neanche nei bar di campagna (almeno dalle mie parti, ormai lo spritz e’ inflazionato pure nei bar dei vecchi che giocano a tresette…). Cena completa in spiaggia fronte mare coi piedi sulla sabbia e sotto la classica palma, tipo 15 euro a testa se e’ tanto. Una goduria. Il cibo tra parentesi e’ ottimo.
3. Trasporti: una valle di lacrime. I peggiori che abbia mai visto, se escludiamo naturalmente l’India che e’ fuori scala. Raggiungere Boracay richiede un volo da Manila cronicamente in ritardo di minimo 2 ore in arrivo e in partenza. Una volta arrivati vi aspettano 2 ore di autobus (se atterrate a Kalibo), con aria condizionata a 0 gradi quindi non dimenticate di portarvi un maglione. Dopodiche’ vi serve una traversata in barca di una quindicina di minuti, e un altro mezzo di trasporto per arrivare all’hotel. Argh.
Esiste un altro aeroporto piu’ vicino (Caticlan), praticamente fronte isola, ma per arrivarci bisogna prendere un aereo di quelli doppia elica piccolissimi, che di solito vengono cancellati appena inizia a piovigginare.Io da Hong Kong per un viaggio che ci metterebbe in teoria 2 ore di volo in linea d’aria ci ho messo 14 ore all’andata e 12 ore al ritorno, grazie a ritardi e menate varie.
Gli aeroporti e l’organizzazione dei trasporti comunque in generale non sono all’altezza del posto. Se vogliono trasformare il posto non dico nelle Hawaii o in Tahiti, ma per lo meno in Thailandia o Bali, ne hanno da fare di strada…
…Ma forse e’ meglio cosi’, no? Piu’ difficile e’ raggiungere un posto, e meno quel posto (si spera) sara’ intasato di turisti da quattro soldi. Chi va a Boracay si deve fare un po’ il culo per arrivarci, ma alla fine secondo me ne vale la pena.