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Guido Grugnola conclude a Catania la circumnavigazione della Sicilia

Creato il 01 giugno 2012 da Yellowflate @yellowflate

Guido Grugnola conclude a Catania la circumnavigazione della Sicilia Sicilia, termina l’avventura di  Guido Grugnola che per  25 giorni, a colpi di pagaia, ha compiuto 600 miglia cirumnavigando la Sicilia. Il viaggio è concluso a  Catania il suo progetto il cui obiettivo era di presentare il patrimonio paesaggistico e naturalistico del litorale siciliano attraverso un reportage fatto di video e immagini.

 Guido Grugnola è un noto  canoista milanese  che non è nuovo a questo genere di imprese. Nel 2011 aveva completato il giro d’Italia in kayak, da Trieste a Ventimiglia, in solitario e senza assistenza. Come per il periplo della penisola italiana, l’intento del progetto siciliano era quello di attirare l’attenzione sulle coste per tutelarne il delicato equilibrio. Nelle oltre tre settimane di navigazione intorno alla Sicilia Grugnola ha immortalato bellezze e natura, così come degrado, abbandono e urbanizzazione residenziale e industriale a soli pochi metri dalla costa.

Guido Grugnola racconta la sua esperienza all’Ansa.  “La Sicilia è caratterizzata da un litorale molto bello e vario che alterna di continuo spiagge con scogliere, terreni bassi e acquitrinosi con dirupi alti e ripidi. Molto spesso si può navigare a pochi metri da importanti testimonianze di una storia tanto antica quanto affascinante. Questa importante eredità naturalistica, paesaggistica e artistica che si trova al centro del Mediterraneo e proprio all’estremità meridionale del nostro paese, dovrebbe esprimere al mondo intero la nostra abilità di saper conservare e valorizzare questi beni di inestimabile valore oltre alla capacità di rimanere aderenti alle tradizioni di arti e mestieri spesso anche millenarie. Purtroppo, a fianco di edifici antichi dalle forme, dai materiali e dai colori così sobri e meravigliosamente integrati nel paesaggio ma quasi sempre in stato di abbandono, il litorale è stato invaso da edifici residenziali e industriali costruiti negli ultimi 40 anni e senza alcun coordinamento direttamente sulla spiaggia o sulla scogliera”. ”Non ho quasi mai potuto navigare lungo il litorale siciliano senza vedere queste tristi costruzioni tutte in stili diversi, colori diversi, l’una accanto all’altra. Ciò che meraviglia è che un buon 50% di queste costruzioni sono già abbandonate o semidistrutte dalle mareggiate invernali perché originariamente costruite in una posizione vulnerabile e, ancor peggio, che a fianco di questi orrori sono già operativi dei nuovi cantieri. Non sarebbe bastato osservare le costruzioni antiche per imparare come rispettare il litorale e come farsi rispettare dal mare! “


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