Di questo curioso volume avevo già parlato oltre due anni fa in un articolo per FantasyMagazine che riporto con qualche piccola variazione:
Il Mondo è piatto ed è sostenuto con la schiena da quattro elefanti, i quali a loro volta stanno in piedi sopra una gigantesca tartaruga.
Molti di voi avranno riconosciuto in questa descrizione quel Mondo Disco nel quale sono ambientate le storie di Terry Pratchett. Ma, come illustrato da Guillaume Duprat ne Il libro delle Terre immaginate, il mondo stesso non è stato creato dalla sterminata fantasia dell’autore britannico, bensì deriva da credenze molto antiche diffuse in Oriente.
Francese, 36 anni, Duprat si autodefinisce un cosmografo e un cercatore indipendente. Le sue ricerche, iniziate parecchi anni fa, riguardano il mondo e le sue rappresentazioni. Non importa che si tratti di mitologia, antropologia, religione o storia della scienza, tutte queste visioni lo affascinano e fanno parte del suo campo d’azione.Che siano proprie delle credenze sufi o Dogon, che appartengano alle filosofie presocratiche o che siano alla base dei viaggi compiuti dagli esploratori in epoca rinascimentale, tutte le descrizioni e le illustrazioni del Cosmo da lui trovate stanno confluendo in un ampio progetto definito Cosmologik.
In fondo, le domande di base sono sempre le stesse: qual è la forma dell’Universo? E qual è il posto occupato dall’uomo al suo interno?
Il libro delle Terre immaginate è del 2008 e ha gia vinto numerosi premi, fra i quali il BolognaRagazzi Award nel 2009 per la migliore opera nella categoria non fiction. Secondo l’autore i miti possono essere paragonati a degli specchi che riflettono la moltitudine delle credenze degli esseri umani. Sulla loro base si è interrogato sui vari modi d’immaginare il Mondo, indipendentemente dall’epoca o dal continente di nascita di un particolare mito.
Il risultato è un testo molto particolare, illustrato da Duprat stesso, legato dal filo conduttore della forma. E così ecco la catalogazione delle terre piatte e di quelle circolari, di quelle poligonali e di quelle sferiche.
Ogni immagine è contestualizzata grazie al lavoro di ricerca compiuto negli ultimi otto anni, con l’indicazione del popolo, del luogo e del periodo di origine del mito.
Nel sito della casa editrice (http://www.ippocampoedizioni.it/filesterreimmaginate/Free%20Version/defsfogliaterreimmaginate.html) è possibile sfogliare le prime pagine del volume, e anche solo una lettura dell’indice è sufficiente a incuriosire coloro che sognano viaggi in luoghi lontani.
Il primo capitolo è dedicato alle Terre-isole ed è suddiviso in Gli equilibristi (che contiene anche il mito Quattro elefanti, una tartaruga e un serpente ma anche Il Mondo è instabile e Un pesce gigante sotto la Terra), Altri mondi sotto la Terra (contenente, fra l’altro, Una Terra può nasconderne altre e Una Terra capovolta) e Gli elementi sotto la Terra (La Terra galleggia sull’acqua, Una Terra infinita e Terre sospese nell’aria).
Il secondo capitolo è dedicato alle Terre poligonali, a loro volta ripartite in Terre rettangolari, quadrate, poligonali e triangolari.
Il terzo si occupa delle Terre circolari, raggruppate sotto le voci Come uno scudo, Mappe circolari, Mappe ovali (Il Mondo alla rovescia), Un cerchio di montagne (Un albero in mezzo al cerchio, Un vassoio sul dorso di tori blu, Un palo al centro della terra, Il serpente che si morde la coda) e Terre circolari e convesse (Una ciotola capovolta, Una lenticchia).
Nel quarto vengono descritte le Terre sferoidali, distinte in Una sfera perfetta, Una piccola Terra, Una pera!, Dentro la Terra…, Non proprio tonda!, La disputa sulla forma della Terra e Una Terra cava?.
L’ultima parte è dedicata alla Terra oggi, con le considerazioni conclusive sull’esperienza immaginaria e sul viaggio all’interno della Terra. Chiude il volume una cronologia.
Da questo testo è stato realizzato anche un adattamento animato trasmesso da Canal + nel 2010.
Le immagini reali del cielo e della Via Lattea sono affiancate a quelle immaginarie delle costellazioni, così come le hanno osservate popolazioni diverse quali navajos, egiziani o cinesi, e filosofi come Platone e Aristotele hanno la stessa dignità e importanza di astronomi come Keplero e Copernico. Perché quello che conta, e che li accomuna, è la capacità di volgere gli occhi al cielo con sguardo incantato.
Il sito dell’autore (in francese): http://cosmologik.wordpress.com/guillaume-duprat/
Questo, più o meno, quanto avevo scritto all’epoca. Ora ho letto il libro, incuriosita dal suo aspetto ma anche dalle varie credenze degli uomini. L’immagine di Yggdrasil, l’albero del mondo, mi ha sempre affascinata, così come la presenza di vari animali a sostenere il nostro pianeta. Il libro di Duprat poi, illustrato con immagini semplici ma chiare e immediate, è ricchissimo di finestrelle da aprire per scoprire cosa è stato capace d’immaginare l’uomo. La lettura diventa quindi un gioco, e se anche le spiegazioni sono sintetiche – e mi sarebbe tanto piaciuto che fossero più approfondite – consentono comunque di poter dare uno sguardo su culture molto diverse fra loro. Un buon punto di partenza, in attesa di poter fare esplorazioni più approfondite.