Guinea Bissau: la povertà non fa troppi distinguo

Creato il 14 settembre 2011 da Marianna06

La Guinea Bissau, il piccolo Paese dell'Africa occidentale, ex- colonia portoghese, traghettata da un passato complesso ad un presente altrettanto difficilissimo, si è dichiarata ufficialmente, e proprio in questi giorni ,disponibile ad accogliere il colonnello Gheddafi e i suoi fedelissimi.

Non ci vuole molto a capire il perché di questa disponibilità.

Il Primo ministro, tale Carlo Gomes, ha precisato ai "media" locali che la Guinea Bissau non dimentica la generosità del "colonnello" in materia d'investimenti fatti negli anni scorsi.

Perciò: porte aperte.

La Guinea Bissau ,in effetti, attualmente ha un'economia devastata in primis a causa di una lunga guerra civile (luglio  1998), che ha messo in ginocchio il Paese, già provato, a suo tempo, dalla precedente lunghissima conflittualità  interna, indispensabile per scacciare i colonizzatori e così ottenere la propria indipendenza.

Per tacere  poi di presidenti ammazzati e di golpe falliti o riusciti come,ad esempio, l'ultimo del 2010, che si risolve con una duplice spartizione del potere da parte degli aspiranti.

In breve l'assenza di democrazia nel Paese è quasi totale e la via per iniziare a costruirla è, senza ombra di dubbio, lastricata di tanti piccoli e/o grossi ostacoli.

Il primo è la povertà reale della popolazione, che ha consentito ai narcotrafficanti di mezzo mondo di farne agevolmente un crocevia per il passaggio della droga verso l'Europa.

E questa povertà scaturisce da un'agricoltura legata fortemente alla monocoltura dell'anacardo, prodotto esclusivo,coltivato dai contadini guineiani ma che non è sufficiente a portare ricchezza anche per via delle continue oscillazioni del mercato.

La conseguenza ovvia è, dunque, quella di essere costretti ad importare dall'estero quasi tutto per alimentarsi e a prezzi salatissimi per le vuote tasche dei guineiani.

Una carta vincente forse potrebbe, un giorno, divenire il turismo per la bellezza dei suoi paesaggi  incontaminati ma per incrementarlo c'è veramente tutto da fare.

Non basta il senso spiccatissimo dell'ospitalità della gente, che pure c'è.

Sopratutto occorre provvedere a ricostruire ,o costruire ex-novo, le infrastrutture del Paese.

Diversamente ogni ipotesi di sviluppo  praticabile cade da sola.

Infischiandosene del mancato rispetto dei diritti umani et similia(cose da ricchi!!!), ecco perché i governanti della Guinea Bissau attendono, a braccia aperte e con i dovuti onori, Gheddafi.

Non credo possa esserci una spiegazione diversa.

   A cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)

 


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