In ogni caso il lavoro di George Stevens basta a giustificare il vasto dispendio di energie e la caratura del cast coinvolto nel progetto. Siamo negli anni '30 e il film offre scene di massa ottimamente realizzate e sequenze d'azione notevoli nonostante le stesse riviste oggi diano l'impressione di movimento non sempre fluido soprattutto nell'incedere delle folle. Comunque anche questo elemento contribuisce al versante più comico della vicenda portato avanti dai tre protagonisti, tre sergenti dell'esercito coloniale britannico di stanza in India. Il Sergente Cutter (Cary Grant), il Sergente MacChesney (Victor McLaglen) e il Sergente Ballantine (Douglas Fairbanks Jr.) sono tre amiconi spesso coinvolti in risse e tiri mancini causati dalla mania del primo di andar in cerca di perduti tesori. Lo scenario non è dei più allegri, l'esercito britannico deve infatti affrontare la minaccia della terribile setta dei Thug, guerrieri spietati dediti all'arte dello strangolamento. Tra i vari personaggi che gravitano intorno all'orbita dei tre sergenti c'è l'indiano Gunga Din (Sam Jaffe), incaricato di portare l'acqua durante le battaglie e aspirante soldato.
Il tutto è tratto da un poema dello scrittore Rudyard Kipling e da alcuni elementi tratti da un racconto del medesimo autore intitolato Soldiers three. È particolare l'inserimento di figure quasi grottesche come quella del sergente Cutter interpretato da un Cary Grant come al solito capace di innalzare i livelli della commedia e che riesce a trasformare uno scenario di guerra in un perfetto palcoscenico per una screwball comedy. Solo accennati gli aspetti romantici grazie alla presenza di Joan Fontaine, promessa sposa del Sergente Ballantine per la quale quest'ultimo, osteggiato dai due colleghi, è in procinto di lasciare l'esercito.
Tutto il cast contribuisce alla buona riuscita di questo mix d'azione e commedia piacevole da guardare ancor oggi, il tutto in un film che è stato anche scelto per essere conservato nel National Film Registry per la sua valenza culturale.
Per quel che riguarda il nostro personale excursus nella filmografia di Cary Grant la mia preferenza continua ad andare ai film in cui è la commedia pura a farla da padrone, dove la controparte storica o avventurosa non è così prominente, ciò nonostante la visione datata di film ai quali ormai siamo poco abituati è sempre consigliata, soprattutto se in questi uno dei protagonisti è il buon vecchio Cary Grant.