Gus (Bright Side #2) di Kim Holden

Creato il 25 giugno 2015 da Anncleire @anncleire

“You only get one chance at this circus called life. Don’t sit in the crowd watchin’ it happen. You jump right in and be the ringleader. That’s where you find your fire.”

“Gus” è il secondo volume della serie contemporary romance di Kim Holden, che segue direttamente i fatti capitati in “Bright Side”. Non pensavo di leggerlo così in fretta, anche perché non ero pronta ad affrontare l’elaborazione del lutto di Gus, ma la Holden mi ha conquistato, con un ritmo lento e avvolgente e una storia che si trasforma in un inno alla vita e alla speranza, che mi ha lasciata a riflettere su tante cose. Come sempre grazie a @zikaren28 che mi “obbliga” a leggere libri bellissimi…

Questa è la storia di Gus. Di come si perde. Di come si ritrova. E della sua guarigione lungo il cammino. “… ma la verità è che non so più come funzionare. Bright Side non era solo la mia migliore amica, era la mia metà… l’altra metà del mio cervello, l’altra metà della mia coscienza, l’altra metà del mio senso dell’umorismo, l’altra metà della mia creatività, l’altra metà del mio cuore. Come posso tornare a fare quello che facevo prima, quando la mia metà è persa per sempre?”

La morte è uno dei capi saldi della vita di ogni essere umano. Sappiamo che nasciamo, sappiamo che moriamo, e nel frattempo cerchiamo di vivere quanto più pienamente possibile. Senza perderci, aggrappandoci alle persone che amiamo. Perderle, queste persone, ci destabilizza in maniera imprevedibile e salvarci, andare avanti, superare il lutto, è la cosa più difficile che esista. Perché bisogna trovare un nuovo baricentro dentro di sé, bisogna imparare a vivere con un’amputazione emotiva che distrugge. Perché la morte è davvero irreversibile. Questo è uno degli esempi più seri e ben riusciti che abbia letto sulle seconde chance e sull’elaborazione del lutto. Nonostante la copertina minimale e insignificante, dietro quel nero intenso, si nasconde una storia davvero toccante, che segue il suo protagonista in un percorso di crescita e recupero, che lo porta a ritrovare sé stesso e la sua felicità. Ci saranno sempre delle crepe che gli impediranno di essere di nuovo intonso, ma Gus, arriva alla fine del libro, purificato dalla negatività della perdita, quella perdita che gli sconvolge i  sensi. Rifiuto, rabbia, contrattazione, depressione fino all’accettazione, quando tutto sembra vagamente più sopportabile. Gus è un ragazzo arrabbiato, che viaggia in una tournée tra Europa e Stati Uniti, per promuovere un album, che porta la firma anche della sua migliore amica. Sesso e alcool sembrano inizialmente la risposta giusta per dimenticare, per gettare nell’oblio la consapevolezza della perdita, ma piano piano Gus si rende conto che non è quello il modo giusto per affrontare i suoi problemi, che in qualche modo c’è molto di più a riempire le sue giornate. Gus resta sempre lo spericolato e dolcissimo ragazzo del primo volume, che acquista una nuova consapevolezza e un nuovo modo di fare, che deriva anche dalla sua depressione e dalla mancanza di ispirazione per creare nuova musica. Gus è sotto pressione, la casa discografica vuole cavalcare l’onda del successo e lui geme nella consapevolezza di non avere più niente. D’altro canto però lui non è solo, ha la sua band a fianco, ma soprattutto conosce Scout. Scout è una ragazza con un passato catastrofico alle spalle, che si è sempre rimboccata le maniche, affrontando i suoi problemi. Cerca una seconda chance e quella pace che viene dalla tranquillità economica e familiare. Conoscere Gus darà il via a un nuovo modo di rapportarsi e a una sicurezza che non avrebbe mai pensato di avere. Le manca infatti quella spavalderia che deriva dalla bellezza fisica e i suoi difetti, ai suoi occhi, si ingigantiscono, fino a divorare la sua personalità. Nascondersi agli occhi del mondo diventa l’obbiettivo primario della sua vita, assumendo quell’atteggiamento negativo che hanno tutti coloro che non si accettano o non stanno bene nella loro pelle. Allo stesso tempo è intelligente, fedele, in gamba, l’amica che vorresti accanto, con uno spirito di sacrificio davvero invidiabile.

Il mio personaggio preferito resta comunque Paxton che instaurerà un rapporto molto speciale con Gus, e di cui ho adorato tutte le scene insieme.

Molti sono gli argomenti trattati, sempre con la delicatezza che caratterizza la Holden, che non smette mai di stupirmi per la forza e la tenacia e lo stile impeccabile. La storia che stenta a partire diventa un vero e proprio uragano pronto a sconvolgere con l’intensità della vicenda.

L’ambientazione, in quel di San Diego, è ben costruita e anche se il gruppo di Gus viaggia parecchio, non smette mai di tornare a casa, perché è in fondo il luogo in cui ci sentiamo più al sicuro, quello in cui più desideriamo stare.

Il particolare da non dimenticare? Dei boxer…

Una storia che non lascia niente al caso, che sviscera ogni parte della “resurrezione” di Gus in maniera competente e interessante, una storia che non è solo romance, ma è prima di tutto guarigione. Una storia a cui ripensare spesso e con un protagonista eccezionale.

Buona lettura guys!

La Serie “Bright Side”

 


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