Poi ci sono entrata, mi sono fatta coinvolgere (quando una cosa mi piace, è così), mi sono immersa nella filosofia di gustovago (che poi è anche la mia) e le mie aspettative sono state colmate felicemente.
Ma chi è il Gustòvago? è colui che ama viaggiare, vagare, appunto, spinto dalla curiosità di assaporare ogni sfumatura di un territorio, quello italiano, per arricchirsi di storie, racconti, cultura, sapori, profumi, consistenze e anime.
La prima edizione si è tenuta a Parma, capitale di tutte quelle eccellenze gastronomiche che fanno grande il nostro paese. E quindi i primi tre sabati di ottobre erano dedicati all'eccellenza.
Ma che cos'è l'eccellenza? Ve lo siete mai chiesti? Per me l'eccellenza è la professionalità, è l'amore, è la passione, è la ricerca, è lo studio, è il tempo che si dedica al proprio lavoro, ad un prodotto, che lo rende eccellente.
E in questi giorni a Parma, ho avuto il piacere di conoscere tante eccellenze.
E quando parlo di eccellenze parlo di tutte quelle anime che ci sono dietro ad un progetto, dietro ad un prosciutto, dietro ad un olio, dietro ad una farina, dentro ad una cucina. E li elencherò i loro nomi perché hanno permesso a questo evento di essere unico fin da subito.
Mancava? si Gustòvago mancava in Italia. Degustazioni e racconti, emozioni e battiti di cuore e di mani. E tanti professionisti che si sono intrecciati fra loro per fare qualcosa di bello, di pulito, di sano, insieme. Perché Gustovago è anche Amicizia.
E' Cultura di tutto quello che gira intorno al cibo e al vino.
E' Rispetto per quello che c'è sulla tavola e intorno alla tavola, gli amici, i commensali.
Per tre week-end si sono intrecciati laboratori legati al cibo e al vino in tutte le sue forme, con grandi professionisti della penna, della pancia, del vino, della storia, del convivio, del cibo.
Nelle mie lezioni sulla Mise en place, che più che lezioni volevano essere consigli, racconti, momenti da condividere... iniziavo a parlare così: "nella mia famiglia al cibo si è sempre dato del Voi..." In una frase ho voluto far capire l'importanza di avere alle spalle un passato forte e il rispetto che ho sempre avuto per quello che c'era sulla tavola e attorno alla tavola.
Ho parlato di professionisti della materia prima e allora vi voglio raccontare a chi mi riferisco.
Ho avuto il grande piacere di conoscere Paolo Vizzari e Giovanni Angelucci, giovani professionisti della penna e della forchetta, eleganti, garbati, equilibrati. Con Massimiliano Masuelli (patron e cuoco della Trattoria Masuelli a Milano) e Mariano Chiarelli (cuoco e patron del ristorante I du Matt a Parma) c'è stato subito feeling, simpatici, efficienti, disponibili e capaci di preparare 400 ravioli in una sera a Milano e il giorno dopo essere a Parma e continuare a cucinare per un evento in cui credono. Per amici in cui credono.
Se penso ai lievitati penso all'esplosivo Giovanni Mandara, pizzaiuolo patron della pizzeria Piccola Piedigrotta a Reggio Emilia e al suo laboratorio sulla pizza all'acqua di mare. Penso alla meravigliosa Roberta Pezzella, anima timida (quando ci sono telecamere in giro) ma appena ha davanti la farina e il lievito madre crea qualcosa di meraviglioso e buono. Qualcosa che viene dall'anima e si trasforma in materia.
E non posso dimenticare Giovanni Santarpia, amico fraterno di lunga data, pizzaiuolo napoletano che ha fatto del suo sogno, la sua professione sempre con umiltà, gusto e simpatia. E a breve...la nuova pizzeria "Santarpia" nel cuore di Firenze. Luca Govoni, Professore di storia e cultura dell'Alimentazione in Alma. Grande professionista del settore, grande appassionato e curioso di tutto quello che è tradizione, storia, costumi di un popolo. E poi Luca è un amico e un collega...abbiamo iniziato insieme questo percorso, qualche anno fa a Bologna...in un'aula universitaria e trovarlo qui a Gustovago a parlare come me di cibo, di cura, di tradizioni, di strade e di piatti che legano un popolo ... beh, è stato emozionante).
Francesco Coppini e Mirko Sbernini, professionisti dell'olio che hanno saputo farmi riscoprire questo meraviglioso mondo con passione e grande conoscenza della materia prima. Andrea Casa, patron dell'omonimo prosciuttificio Casa Graziano (nel Parmense) e sua moglie. Davide Mingianti, Michele Crippa (un'esplosione di idee nonché docente di storia della cucina italiana presso Alma e anima di Gastronomist) Matteo Pessina ( enologo e docente di enologia in Alma ma anche voce strepitosa, ho avuto l'onore di sentirlo cantare), Matteo Berti (il bello e il buono dell'arte bianca, di Alma che ho avuto il piacere di presentare nell'ultimo sabato di Gustovago), i fratelli Costardi, Marco Parizzi, Gabriele Usai, Terry Giacomello (grandissimi cuochi, creatori di sogni ma soprattutto anime belle), Michele e Bianca Lamanna, creatori del marchio Sep-t-shirt , bellissima coppia che mi ha fatto scoprire il mondo del food dietro ad una maglietta.
E poi ancora Paolo Marchi, Davide Oldani (che non ho avuto il piacere di incontrare, per un treno da prendere al volo), Piero Gabrieli e Chiara Quaglia (amici che è sempre un piacere rivedere).
E poi racconti di vita, di pentole, di vini, di viaggi, di scelte, di profumi, di tradizioni, di strade, di cuore.
E poi ci sono loro Francesco Fadda e Federica Capobianco, due amici prima di tutto, due anime belle con cui rido tanto, mangio bene e mi diverto (e questo potrebbe già bastare) ma sono anche due professionisti, due buongustai che hanno fatto di Gustovago un evento da vivere attraverso tutti i sensi. I gustovaghi sono prima di tutto loro, due anime che viaggiano alla ricerca del bello, del buono e soprattutto del giusto. Hanno scelto per questo evento tanti professionisti, magari poco conosciuti al grande pubblico ma eccellenze enogastronomiche di cui bisognerebbe parlare tutti i giorni.
E quindi è proprio a Francesco e Federica che va il mio saluto di chiusura e soprattutto il mio Grazie.
Parlare e raccontare una bella e operosa Italia è quello che fa crescere il nostro paese e Gustovago ne è stata la prova.
(e grazie anche di questo meraviglioso premio)