Guy Delisle: cattivi papà del mondo, unitevi

Creato il 28 novembre 2013 da Lospaziobianco.it @lospaziobianco

Premessa doverosa: ho adorato Guy Delisle come autore, lo considero uno dei massimi esponenti del graphic journalism, ultima branca del prodotto culturale ed editoriale graphic novel, risultanza del tentativo di sdoganare il medium fumetto all’interno delle librerie di varia. Durante la recente Lucca Comics & Games ho seguito con piacere gli incontri, la mostra, le session di autografi dell’autore, fino a incontrarlo nel centro di Lucca, in inequivocabile atteggiamento da turista “interessato”. Se Delisle deciderà mai di raccontare del mondo fieristico del fumetto, non potrà esimersi dall’inserirmi in uno dei suoi sketch, come vero e proprio stalker. 

Questa premessa è necessaria per far capire l’importanza di approcciarsi in modo completamente diverso a quest’opera dell’autore canadese, nella speranza che i giovani o meno giovani papà che si avvicinano all’autore per curiosità nei confronti del titolo, non tralascino la bibliografia precedente del fumettista.
Il Diario del cattivo papà è la prima opera di Guy Delisle a non essere un reportage: dopo averci fatto conoscere Pyongyang, Shenzen, la Birmania e la complicata e contraddittoria Gerusalemme, il fumettista canadese ci parla infatti dell’essere padre.

Una tematica, questa, già precedentemente affrontata nelle sue opere: soprattutto in Cronache birmane e nelle stesse Cronache di Gerusalemme, opere di graphic journalism legate all’esperienze che Delisle ha avuto in seguito agli incarichi ottenuti in questi paesi dalla moglie, funzionaria di Medici Senza Frontiere.
In queste situazioni Delisle sostituisce la moglie nel ruolo di casalingo, in particolar modo per quanto riguarda l’occuparsi dei figli.
Il tema della paternità, però, era trattato diversamente che in quest’ultima opera: i bambini erano quasi espedienti narrativi per crearsi libere uscite nel territorio circostante, alla ricerca di situazione da raccontare, di ricordi da tenere in mente, da appuntarsi, secondo il suo metodo di lavoro (1), per poi rinarrarle, una volta tornato nel suo studio, tramite il suo io-personaggio, trasognato e molto più ingenuo del suo stesso narratore, smaliziato e forte conoscitore del medium.

In quest’opera invece, Delisle restringe il campo al semplice raccontare di piccole situazioni familiari, in poche tavole di rapida lettura nelle quali il suo comportamento alle volte incosciente e poco politically correct verso i suoi bambini può divertire il lettore: sicuramente alcuni padri potranno ritrovarsi in certe situazione e lettori non troppo avvezzi al medium, da colpire nelle librerie di varia, ultimo tempio profano dove salvare economicamente il fumetto, potranno affezionarsi al divertentissimo Guy e ai suoi poveri bambini, veri eroi del volume, ben più maturi del loro genitore.
Anche l’assenza della madre, scelta narrativa utile a mostrare esclusivamente il rapporto dei bimbi col padre, è strutturale per affezionarsi e nel contempo biasimare Guy, senza una presenza che avrebbe sicuramente stemperato cambiato i rapporti di forza all’interno della coppia e fra la coppia e la prole. 

Il diario del cattivo papà è da leggere cercando di non dimenticare le opere precedenti e la loro profondità, alle volte celata altre volte facilmente visibile, ma contemporaneamente di godersi il puro divertissement che Delisle ci offre, senza ricercare tematiche importanti o la sottigliezza della narrazione vista nei suoi lavori passati.

Il tratto grafico spinge ancora più sul lato umoristico: anche le anatomie dei personaggi, soprattutto del volto di Guy,sono ricche di espressioni che mostrano irritazione, divertimento, preoccupazione, ilarità, sempre in un modo mutato dai cartoon e dall’animazione, mondo di provenienza dell’autore.

L’edizione Rizzoli – Lizard, un tascabile con alette, è molto elegante e si avvicina a uno stile “libresco”, che denota la precisa intenzione anche commerciale di trasformare l’opera in un best-seller, da regalare ai neo-papà di tutti il mondo, con la speranza che siano un po’ diversi da Guy.

Abbiamo parlato di:
Diario del cattivo papà 
Guy Delisle
Traduzione di Giovanni Zucca
Rizzoli – Lizard, novembre 2013
192 pagine, brossurato, bianco e nero – 12,00€
ISBN: 9788817069663

Guy Delisle durante lo showcase a lui dedicato e tenutosi durante la scosa dedizione di Lucca Comics & Games

Note
  1. come da lui spiegato all’incontro tenutosi durante Lucca Comics & Games 2013, Delisle sul posto prende solo appunti, idee, schizzi. Al suo ritorno, decide se il materiale da lui raccolto valga la pena o meno di essere raccontato, e solo in seguito si mette al lavoro. [↩]

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