Ha ragione Berlusconi, l’Italia e proprio un Paese di merda.
Ma non solo perchè quello che si dice in una telefonata privata notturna dopo una faticosa giornata di lavoro viene esposto al pubblico ludibrio da giornali ai quali piace sguazzare in questo tipo di giornalismo da premio Pulitzer.
Nemmeno il governo, oltre che l’Italia, si può considerare al di fuori della definizione, coniata dal Premier, ma copiata paro paro dal mugugno di molti cittadini tartassati da sempre, con tasse, provvedimenti, balzelli, quasi sempre, per non dire sempre, perpetrati ai danni dei poveri, comuni, semplici cittadini, che alla fine sono gli unici a pagare visti i loro redditi ridotti e depredati.
Il governo deve sì far fronte all’impellenza della crisi del Paese e del mondo intero – ed è normale quindi che debba prendere decisioni impopolari – ma è anche vero che pare stia improvvisando soluzioni, un giorno una, un giorno un’altra, solo perchè spinto dalle preoccupazioni dell’Europa.
Il governo, in questo preciso momento, avrebbe avuto il dovere di compiere atti coraggiosi che non sono quelli di anticipare quello che era già stato deciso dalla già stabilita riforma delle pensioni e non è neppure quello di aggiungere alla riforma la sorpresa del non conteggio degli anni dell’università, nè quelli del servizio militare per il calcolo dell’anzianità contributiva.
No! Un governo di destra, in un momento come questo, per ristabilire un minimo di fiducia tra i cittadini e per darsi un minimo di credibilità agli occhi del mondo, per poi potere chiedere ancora sacrifici a tutti, avrebbe dovuto prendere l’unica decisione rivoluzionaria: lavorare seriamente e urgentemente, e non per finta, per dimezzare il numero dei parlamentari, decimare loro lo stipendio, etc, etc, come già ampiamente scritto negli articoli precedenti di questo blog, vedi: “Ecco cosa fare prima dell’ennesima riforma delle pensioni!”
Questa sarebbe stata la direzione giusta da prendere seriamente, impopolare finchè si vuole, ma solo per i beneficiari di tutto questo spreco, perchè gli altri, noi cittadini, non ci dimentichiamo che il parlamento italiano è secondo sollo alla Cina per numero di parlamentari, e probabilmente primo al mondo per entità degli stipendi elargiti.
Solo allora, alla fine di una guerra, condotta contro i mille sprechi perpetrati, tutti potrebbero tirarsi su le maniche per far tornare a galla la barca Italia.
Amen.
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