Partito con un preconcetto positivo sul paese caraibico, nel suo diario non accenna per niente a problemi gravissimi quali la limitazioni delle libertà individuali e il controllo assoluto dell’informazione; la sua analisi si limita a elementi superficiali come le code per comprare un gelato, la mancanza di internet, gli autobus antidiluviani, i caseggiati cadenti.
I disegni sono bellissimi. Kleist passa dal fumetto vero e proprio che lo vede personaggio protagonista, alle illustrazioni, dagli acquarelli ai bozzetti a matita, dalle chine ai carboncini per ritrarre oltre alla capitale con Plaza de la Revolución e il lungomare Malecón, anche Trinidad e Viñales. Il tutto è impaginato con grande maestria così che si sfoglia una magnifica, decadente Cuba che resta però senza lo spessore della realtà, molto simile a un fondale cinematografico.
Abbiamo parlato di:
Habana: un viaggio a Cuba
Reinhard Kleist
Traduzione di Anna Zuliani
Black Velvet, 2011
104 pagine, rilegato, colori – 15,00€
ISBN: 9788896197387
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