Haemoo ( aka Sea Fog , 2014 )
Creato il 06 maggio 2015 da Bradipo
Il capitano di un peschereccio per far quadrare il bilancio accetta , assieme al suo equipaggio, una missione illegale , rischiosa ma assai remunerativa: caricare a bordo degli immigrati cinesi e nord coreani e farli arrivare in Corea del Sud.
Carica gli immigrati in mare aperto ma naturalmente niente andrà come previsto: la sua barca diventa il teatro di una lotta per la sopravvivenza.Siamo alle solite : ecco un film coreano che è buono, anzi ottimo per ribadire al mondo intero il mio amore per il cinema di questo spicchio di mondo.Ci sono varie ragioni per apprestarsi senza indugi alla visione di Haemoo ( titolo internazionale Sea Fog).Elenchiamole: 1) E' il film coreano designato per concorrere all'Oscar come miglior film straniero. Non basta, vero?2) E' basato su una terribile storia vera.
3) Ha raccattato diversi premi in giro per il mondo.4)E' stato un buon successo, dato il genere, al boxoffice coreano. Ancora non vi ho convinto, vero?5) E' diretto dall'esordiente Sung bo-Shim. E già vi starete chiedendo . E chi caz...è questo qui che poi i coreani hanno i nomi che si somigliano un po' tutti. Allora vi dirò una parola magica , anzi 3 : Memories of Murder. Il tizio in questione ha scritto quel capolavoro di film per il suo amicone Bong Joon Ho, una delle ragioni per cui ritengo il cinema coreano così grande.Ecco, ora la cosa si è fatta già più interessante, vero? Ecco il botto finale.5) E' cosceneggiato da Bong Joon Ho assieme al regista.BOOOM!
Ecco , ora credo di avere tutta la vostra attenzione, almeno voi che amate un minimo il cinema coreano.Haemoo è basato , come ho già detto, su un terribile fatto di cronaca avvenuto nel 2001 e spiega ancora una volta , se ce ne fosse bisogno , l'allergia che hanno i coreani per le storie belle ed edificanti.Qui di edificante non c'è nulla: c'è un capitano di un peschereccio corrotto a tutti i livelli che per non chiudere baracca e burattini ( leggasi vendere la barca) accetta di caricare immigrati nella sua fetida stiva ( nauseabonda per forza, deve trasportare pesce) come fosse uno scafista qualsiasi.Non si premura neanche di avvisare il suo equipaggio che però è costretto ad accettare pur di non rimanere a terra senza fare niente.La figura dell'immigrato che quasi per deformazione vediamo come fragile ed indifesa alle prese con rozzi scafisti disposti ad uccidere per guadagnare anche solo un dollaro in più, in Haemoo è curiosamente diversa.Sottomessi si, ma non fessi ,ciechi e sordi: hanno le loro rimostranze da fare, del resto loro per quel viaggio hanno pagato a caro prezzo, ma si beccano tante bastonate sul grugno, letteralmente.
L'unico barlume di umanità che si intravede all'inizio del film è legato alla figura del marinaio giovane che salva l'immigrata buttandosi in mare.Naturalmente, va da sè, la storia tra i due acquisisce subito un'importanza un po' diversa e questo è uno snodo di sceneggiatura abbastanza convenzionale.Ma proprio mentre uno comincia a sospettare che il film si diriga verso lidi più riconciliati col mainstream, Haemoo ti prende direttamente a sprangate sulle gengive.E' come se con un piede di porco ti bucasse la cassa toracica e ti asportasse il cuore con tutti gli annessi e connessi spargendo secchiate di sangue sul pavimento. Metaforiche sia chiaro.Un sospetto minimo c'era: si accenna alla promiscuità tra equipaggio e immigrate , si filma quello che è a tutti gli effetti un amore mercenario ( eccetto quello che interessa il giovane marinaio) come fosse un delitto e poi si riavvolge tutto un ipotetico nastro e comincia un altro film.Che non è più un dramma sull'immigrazione clandestina o l'epopea di un capitano alle prese con gli strali del destino avverso.
Qualcosa che sentiamo anche vicino dato quello che sta succedendo nel Mediterraneo in questi giorni.Haemoo diventa più nero della notte in cui è ambientato, più burrascoso del mare forza 9, più cattivo di un film di serial killer.
Dimentichiamo l'epica dei film ambientati in mare aperto, ma questo film non ne ha mai avuta, dimentichiamo la poetica della solidarietà umana, Haemoo diventa uno specchio deformante in cui ogni personaggio vede riflesso l'abisso che ha dentro di sè.Haemoo dopo neanche un'ora ha raggiunto il fondo dell'abiezione, credi che più in basso di così non possa andare e invece comincia a scavare a mani nude ancora più in basso in una discesa quasi senza fine.E il giovane marinaio innocente, l'unico che all'inizio era sembrato dotato di umanità e di compassione verso il prossimo, diventa anche lui uno strumento di morte perfetto nelle mani di due sceneggiatori diabolici.Diabolici, si, non ho altro termine per descrivere uno script che rende tutti i personaggi delle marionette, dei burattini senza fili mossi da un pessimismo cosmico che solo la sequenza finale riesce parzialmente a scalfire.I personaggi sono meri strumenti nelle loro mani e possono permettersi di delinearli male ( il personaggio del capitano, quello più stratificato ma in fondo anche lui trattato piuttosto superficialmente) e anche peggio ( il giovane marinaretto senza macchia e con molta paura). Oppure non caratterizzarli affatto come gli altri membri dell'equipaggio o anche gli immigrati , vera e propria carne da macello indifferenziata agli occhi della cinepresa.
La regia di Haemoo è lontana dai picchi di visionarietà e dall'estro delle regie del suo sodale Bong Joon Ho, ma si dimostra solida e competente e beccami gallina se quell'ultima sequenza, silenziosa e foriera di chissà quali altri sviluppi narrativi, non è farina del sacco di Bong Joon Ho.Che altro vi devo dire?Vedetevillo.E se non vi ho convinto io spero lo faccia la splendida recensione di Lucia.
PERCHE' SI : sceneggiatura diabolica, discesa nell'abisso senza fine, all'inizio teso dramma sull'immigrazione poi thriller nerissimo, che più nero non si può, finale splendido nel suo suggerire più che dire.PERCHE' NO : personaggi caratterizzati non al meglio, regia solida ma senza quello scatto in più, tanto pessimismo tutto assieme potrebbe non essere adatto a tutti.
LA SEQUENZA : Lo smaltimento degli immigrati.
DA QUESTO FILM HO CAPITO CHE : l'immigrazione clandestina è un problema globale e non interessa solo il nostro spicchio di mondo.Non so se esista un Salvini coreano o una Lega Sud in Corea.Da questo film traspira oltre che fetore di pesce anche fetore umano.A me Bong Joon Ho piacerebbe anche sbattuto in faccia.
( VOTO : 7,5 / 10 )
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