Hai giocato con tuo figlio oggi?

Da Caffenero

Quando ci lamentiamo che i bambini non ci ascoltano, sono poco collaborativi o hanno un atteggiamento ostinato, possiamo insegnargli ad avere un comportamento diverso con il gioco. Giocare insieme ai propri figli è il modo migliore e più facile per educarli. Sarà capitato a molti genitori di vedere come l’ambiente giocoso di una scuola materna riesca a dare l’illusione di una bacchetta magica: i bambini imparano le regole sociali, seguono un percorso di crescita, sono più collaborativi che a casa. Come si crea un ambiente giocoso a casa? Come si traduce in pratica il consiglio di giocare più spesso con i propri figli? Quali giochi si possono fare a casa con i bambini?

Sono tornata su questa riflessione vedendo l’allestimento di un gioco in un centro commerciale in cui genitore e figlio dovevano fare squadra. Per festeggiare i 40 anni di Kinder Sorpresa hanno creato l’acchiappa gioco. Mentre guardavo queste coppie di genitori e figli giocare insieme mi sono chiesta: io quando faccio squadra con i miei figli? Quanti giochi potrei fare insieme a loro? Sarei capace di ricominciare a giocare con loro come quando erano piccoli?

Alla fine di una giornata di lavoro mi risulta sicuramente più facile passare del tempo a guardare i bambini che giocano,  invece di interagire con loro. I miei figli oggi sono autonomi nel gioco, arrivano a casa dopo la scuola e decidono da soli cosa fare, se giocare insieme o in autonomia. Quando erano più piccoli il gioco principale ero io: i miei capelli, arrampicarsi sulle mie spalle o mettermi anche solo le dita negli occhi.  Ero l’addetta ai momenti di noia, che doveva tirare fuori un’idea per giocare dal cappello del mago, o inventare un’attività che rendesse più divertente ciò che dovevano imparare a scuola. Abbiamo fatto tanti giochi di esplorazione, di movimento e poi è arrivato il momento in cui mi sembrava di non servire più. Non ho mai smesso di leggere i libri ai bambini, ma il gioco con i bambini grandi ha un valore educativo per cui non dovrebbe essere sottovalutato. Non è importante solo per imparare turni e regole: il gioco è un antidoto allo stress, allena a perdere, stimola a risolvere i problemi, ma soprattutto è un’occasione per parlare e conoscere meglio i nostri figli.

Appurato il fatto che se oggi propongo ai miei figli di fare un qualsiasi gioco con la palla non avrei più lo stesso successo di anni fa perché sono molto più bravi di me nello sport, ho pensato a come tornare a giocare con i bambini.

PRIMA FASE: Assecondamento
Se è tanto che non giocate con i vostri figli, il modo più semplice per ricominciare mi sembra assecondarli nel loro gioco spontaneo. Stanno giocando da soli, mi posso mettere vicino a loro e aspettare che mi invitino, oppure propormi io. Lo so che ormai non sono al loro livello in tanti giochi ma posso chiedere di insegnarmi.

SECONDA FASE: Proposta
Giocare con qualcuno più grande offre la possibilità di valutare varianti nuove: alternative che non erano state valutate e poi cercare le dovute soluzioni. Potrebbe essere la proposta di cambiare una regola del gioco, suggerire una modifica o un modo diverso per giocare.

TERZA FASE: Sfida
Quando avrò ripreso a giocare con loro, potrò sfidarli in nuovi giochi: idee alla mia portata, in cui so che avremo modo di divertirci facendo qualcosa che ci piaccia. Serve qualche idea?

1. Costruire qualcosa insieme: un robot con materiale di recupero, un modellino di carta o di legno, un oggetto utile come una borsa tracolla o un astuccio.
2. Dedicare una sera a un gioco di società: il modo più semplice per passare del tempo a misurarsi con una sfida;
3. Insegnare i giochi tradizionali: scacchi, dama e i giochi con le carte;
4. Provare i giochi di una volta che si possono fare in casa: mosca cieca, nascondino, rialzo, strega comanda color, stellone;
5. Giocare con carta e matita: tris, impiccato, cercare le parole di categorie diverse con la stessa iniziale;
6. Insegnare un’attività manuale: cucinare, cucire, lavorare il legno;
7. Giocare insieme con i nuovi giochi tecnologici: alleniamoci tutti a perdere;
8. Fare insieme giochi all’aperto: ce ne sono tantissimi, ma potrebbe anche essere un gioco sportivo come pattinare o andare in bicicletta.

Per festeggiare i suoi 40 anni Kinder Sorpresa sta proponendo la campagna #giochiamoinsieme con una serie di iniziative per suggerire idee ai genitori per tornare a giocare con i propri figli:

  • i laboratori al Muba di Milano per imparare a giocare insieme in modo creativo
  • l’acchiappa gioco che girerà per l’Italia (quando siamo arrivati noi una mamma ha vinto una bicicletta per la figlia)

L’idea di Michele Ferrero nel 1974 è stata quella di festeggiare Pasqua tutti i giorni con l’uovo di cioccolato e il gioco a sorpresa anche se poi diventa un regalo per le occasioni speciali. Io avevo un ovetto Kinder in regalo dal nonno (di nascosto dalla nonna, che tanto poi vedeva in giro la sopresa). Portavo i giochini a scuola perchè ci stavano nell’astuccio. Oggi ripenso a quei momenti e mi rendo conto che nella loro semplicità sono dei bei ricordi. Mi piace pensare che i miei figli nei loro ricordi includano anche momenti belli passati con noi nel tempo libero e sono sicura che il gioco sarà sempre lo spunto da cui nasce tutto.

Post scritto in collaborazione con Kinder Sorpresa


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