Haiku – Il fascino dei tre versi

Creato il 20 settembre 2011 da Editoredimestesso

All’interno della produzione letteraria giapponese gli Haiku, brevi componimenti di tre versi senza titolo né congiunzioni, rivestono un ruolo di primaria importanza e, nella loro solo apparente semplicità, rappresentano l’essenza più profonda della cultura nipponica.

Nati intorno al XVII secolo e derivati dal Tanka (composizione poetica di trentuno sillabe risalente al IV secolo), gli Haiku seguono un preciso schema metrico che prevede l’alternanza di versi di cinque, sette e ancora cinque sillabe.

Evidenti sono le connessioni con la cultura Zen, sia nel richiamo alla nudità del linguaggio e all’essenza più pura della parola, sia nella rappresentazione spontanea ed essenziale della natura e del creato.

Per gli Haijin (compositori di Haiku) qualsiasi elemento del mondo che ci circonda: le stelle, gli animali, l’acqua, i fiori, le rocce, il mare, il vento – anche quello che potrebbe sembrare ai nostri occhi meno significativo – è degno di essere trattato e descritto.

La produzione di Haiku viene generalmente suddivisa in due fasi e in due stili:

Periodo Edo: del quale fanno parte i grandi Maestri Matsuo Basho (1644-1694); Ikenishi Gonsui (1650- 1722), Yosa Buson (1716 – 1783) Kobayashi Issa (1763 – 1827)

Periodo Meiji: i cui massimi rappresentanti sono Masaoka Shiki (1867 – 1902); Saito Mokichi (1992-1953), Taneda Santoka (1882-1940) e Nakamura Kusatao (1901-1983).

Per quanto invece riguarda gli stili, nel primo il verso iniziale introduce un argomento che poi viene ampliato e concluso nei due successivi; nel secondo, invece, vengono presentate due tematiche differenti che possono essere messe in opposizione o in armonia fra loro.

Fatta questa piccola premessa, doverosa per facilitare la lettura e la comprensione ai meno esperti, sorprende la larga diffusione che questo genere poetico ha avuto negli ultimi cinquant’anni anche in occidente.

Sebbene la nostra cultura ed il nostro modus vivendi siano apparentemente lontani da quelli giapponesi, cresce il numero di autori che si dilettano nella composizione di Haiku e lo testimoniano sia gli studi ad essi dedicati, sia le pubblicazioni cartacee e via web: siti, blog personali e collettivi, forum e gruppi di discussione.

Per questo motivo ho deciso di dedicare uno spazio a quanti desiderano condividere in soli tre versi, il fascino millenario di questi brevi e intensi spaccati di vita.

Per inviare il proprio materiale basta scrivere a:

editoredimestesso@gmail.com

I lavori più significativi verranno pubblicati.

Tornando a vederli


i fiori di ciliegio, la sera,

son divenuti frutti.

Yosa Buson


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