La trama (con parole mie): Michael Myers, che nella notte di Halloween del 1963 assassinò a sangue freddo la sorella, è internato in un istituto psichiatrico e sorvegliato durante tutta l'adolescenza e la crescita dallo specialista Loomis, che alla vigilia della ricorrenza nel 1978 scopre con orrore che il giovane è fuggito, facendo rotta verso la cittadina in cui è cresciuto.Presa di mira una giovane studentessa, Laurie, Myers seminerà il panico nella notte delle streghe, nonostante l'intervento dello sceriffo locale e dello stesso Loomis, pronto a tutto - anche ad andare ben oltre i limiti imposti dal suo ruolo e dalla Legge - per fermarlo.
Basterebbero l'attacco del tema firmato dallo stesso John Carpenter ed il fantastico piano sequenza in apertura, per rendere Halloween uno dei grandi, veri supercult dello slasher e dell'horror tutto, senza neppure farci sopra troppi giri di parole.
Ma è davvero difficile non soffermarsi e dedicare un post - in una ricorrenza come il giorno di Halloween, per l'appunto - ad una delle pellicole che più ha influenzato il genere negli anni, un gioiellino girato con mezzi decisamente limitati eppure tecnicamente stupefacente, responsabile non solo di aver contribuito alla carriera straordinaria di John Carpenter, ma di aver regalato agli appassionati, alla settima arte e alla cultura popolare uno dei charachters più impressionanti del genere, Michael Myers.Il giovane - anche se, ai tempi delle prime visioni di questo film, all'allora bambino Ford pareva praticamente un vecchio - serial killer dalla maschera bianca e gli occhi neri da predatore puro è stato, è e molto probabilmente resterà uno dei volti più terrificanti dell'horror, perfetto nell'incarnare la potenza distruttrice di un destino venuto a mietere le sue vittime tra noi comuni mortali.Così come il suo "coetaneo" Leatherface, anche Myers porta sullo schermo una sorta di inquietante innocenza e naturalezza ad accompagnare i suoi atti - splendida e terrificante ancora oggi la sequenza che vede il protagonista inclinare leggermente di lato il viso per osservare, come incuriosito, una vittima morente -, rendendo il consueto massacro che lo slasher impone decisamente più interessante, grazie anche a quello che è il suo vero avversario, lo psichiatra Loomis interpretato da Donald Pleasance, nome di punta della pellicola ai tempi e ottimo nel rendere l'ossessione del medico rispetto alla crudeltà di Myers.L'idea di Carpenter e della fidata produttrice Debra Hill di rendere lo psichiatra dell'inarrestabile Michael primo sostenitore della sua eliminazione fisica risulta senza dubbio innovativa rispetto ai tempi, e ancora oggi certamente d'impatto: a fare da contrappeso all'aggressività decisamente "armata" di Loomis/Pleasance l'acqua e sapone dell'allora esordiente Jamie Lee Curtis, vestita malissimo e perfetta nel ruolo della ragazza ligia alle regole costretta a reinventarsi survivor per scampare all'inesorabile avanzata dell'assassino che l'ha in qualche modo identificata nella sorella, che fu sua prima vittima quindici anni prima.Ad una parte finale da cardiopalma Carpenter associa una prima metà giocata sull'attesa ed i tempi dilatati, i piani sequenza ed i carrelli laterali, la presenza incombente di Myers e l'utilizzo magistrale della colonna sonora, composta come già scritto dal regista e divenuta un cult imprescindibile della categoria.Un gioiellino, dunque, capace d'intrattenere nella migliore tradizione del genere ed allo stesso tempo di attestarsi a standard tecnico elevatissimo ottimo per qualsiasi scuola di Cinema o palestra per aspiranti registi.Rimasto ineguagliabile anche in tempi recenti per i due discutibili remake firmati da Rob Zombie, Halloween resta il titolo principe da godersi per festeggiare come si conviene la Notte delle streghe, e Michael Myers il suo straordinario alfiere.Avercene anche oggi, di horror così.
MrFord
"This is Halloween, everybody make a scene
trick or treat till the neighbors gonna die of fright
it's our town, everybody scream
in this town of Halloween."Marilyn Manson - "This is Halloween" -