quando per noi si è sempre parlato di Ognissanti: ricordo ancora quando da bambina mia zio mi diceva " stasera prepariamo dei dolcetti per i morti che passano di qua a mangiarli" ed io incuriosita e anche un pò ..spaventata, tendevo bene le orecchie per sentire i rumori dei lor passi nella notte.Tradizioni italiane che vivono ancora nelle nostre regioni ma che poco hanno a che spartire con mostri, vampiri e streghe protagonisti delle leggende irlandesi.Così, volenti o nolenti, ci tocca di giocare con i nostri piccolini a "dolcetto o scherzetto", vestiti da streghette o vampiri perchè tanto è una celebrazione unica dapperttutto: persino nelle campagne qui del circondario ci sono esposte zucche di ogni genere e grandezza intagliate per l'occasione.Allora, ho deciso, vista l'insistenza della mia bimba più grande, di aggirare questo ostacolo coinvolgendo tutti nella preparazione dei più classici tra i dolcetti di questa festa, ovvero le dita della strega!
Un dolce semplicissimo perchè fatto con della normale pasta frolla, sagomato a forma di dita le cui unghie sono le mandorle che si tostano durante la cottura in forno.
E se le poi le mandorle si staccano?Le riattacchiamo con la marmellata, magari di ribes o di fragole, rossa per fare un vero effetto ....sanguigno!