Halloween in the Italian literature: some wondeful lines written by Verga.

Da Xxlauraxx @RLaura2909

During my first year at college I had an important exam of Italian literature.  It was not easy because we had to study all the figures of speech and  be able to recognize them on a random poem during the exam . Anyway  you have a personal satisfaction when you are able to analyze technically a random poem- that  you have never seen. In addition to these figures of  speech, that are  a very technical aspect of the Italian language, we also had to study all  about an assigned writer . That year there was Verga . Mamma mia ! I knew Verga as a boring and difficult writer. I was wrong ! I had the opportunity to read his works and they were just wonderful . Never judge beforehand ! In his books- among the lines -there was a portrait of an era and a land .
 So I would like to write here  a few lines ( in Italian ) of his  The feast of the dead. Suitable for the period . It is  a pure expression of great literature

a churc in romanic style in Italy

Nella collina solitaria, irta di croci sull'occidente imporporato, dove non odesi mai canto di vendemmia, né belato d'armenti, c'è un'ora di festa, quando l'autunno muore sulle aiuole infiorate, e i funebri rintocchi che commemorano i defunti dileguano verso il sole che tramonta. Allora la folla si riversa chiassosa nei viali ombreggiati di cipressi, e gli amanti si cercano dietro le tombe. Ma laggiù, nella riviera nera dove termina la città, c'era una chiesuola abbandonata, che racchiudeva altre tombe, sulle quali nessuno andava a deporre dei fiori. Solo un istante i vetri della sua finestra s'accendevano al tramonto, quasi un faro pei naviganti, mentre la notte sorgeva dal precipizio, e la chiesuola era ancora bianca nell'azzurro, appollaiata come un gabbiano in cima allo scoglio altissimo che scendeva a picco sino al mare. Ai suoi piedi, nell'abisso già nero, sprofondavasi una caverna sotterranea, battuta dalle onde, piena di rumori e di bagliori sinistri, di cui il riflusso spalancava la bocca orlata di spuma nelle tenebre.
Il mio primo anno di università  avevo un esame di letteratura italiana che se non si passava non permetteva di far proseguire il corso di laurea. Posso assicurarvi che non era facilissimo visto che dovevamo studiare tutte le figure retoriche e saperle riconoscere su una poesia che il professore sceglieva  a caso il giorno dell’esame. La parte piacevole è che quando dopo si è in grado di leggere e interpretare tecnicamente una poesia scelta a caso e mai vista , è una soddisfazione. Oltre a questi tecnicismi avevamo anche un autore assegnato. Quell’anno c’era Verga. Mamma mia! Conoscevo Verga come autore impegnativo e per niente divertente. Mi sbagliavo grandemente! Ebbi occasione di leggere le sue opere ed erano semplicemente meravigliose. Mai dare giudizi senza sapere! Nelle sue righe c’era tutto il ritratto di un epoca e di una terra. Cos vorrei proporvi qualche riga ( in italiano) della  sua novella La festa dei morti . Adatto al periodo . Una pura espressione di grande letteratura Nella collina solitaria, irta di croci sull'occidente imporporato, dove non odesi mai canto di vendemmia, né belato d'armenti, c'è un'ora di festa, quando l'autunno muore sulle aiuole infiorate, e i funebri rintocchi che commemorano i defunti dileguano verso il sole che tramonta. Allora la folla si riversa chiassosa nei viali ombreggiati di cipressi, e gli amanti si cercano dietro le tombe.
Ma laggiù, nella riviera nera dove termina la città, c'era una chiesuola abbandonata, che racchiudeva altre tombe, sulle quali nessuno andava a deporre dei fiori. Solo un istante i vetri della sua finestra s'accendevano al tramonto, quasi un faro pei naviganti, mentre la notte sorgeva dal precipizio, e la chiesuola era ancora bianca nell'azzurro, appollaiata come un gabbiano in cima allo scoglio altissimo che scendeva a picco sino al mare. Ai suoi piedi, nell'abisso già nero, sprofondavasi una caverna sotterranea, battuta dalle onde, piena di rumori e di bagliori sinistri, di cui il riflusso spalancava la bocca orlata di spuma nelle tenebre.

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