C'è un solo modo per provare a liberarsi da pregiudizi ed "essere nel presente" senza il carico del passato, spesso troppo pesante, così pesante da viverlo come un macigno prima di un incrocio che blocca la strada al futuro. Perchè senza l'oggi non c'è domani. Si sa. Quello che forse non sappiamo è che non facciamo mai abbastanza per vivere l'oggi perchè la mente è troppo impegnata a rileggere gli eventi come ha sempre fatto. E' più comodo, è più immediato. Come si può lasciare spazio all'immaginazione e quindi a nuove strade, nuove visioni, nuove idee, se non siamo capaci di guardare con occhi nuovi? Ogni tanto praticare quella che i greci antichi chiamavano l'ἐποχή (sospensione dal giudizio) è rivitalizzante... In questo smettere di guardare se stessi, e quindi gli altri, con lo sguardo "giudicante, valutante", con la voglia di mettere ordine, stabilendo gerarchie, definendo appartenenze, certezze e punti di partenza e di arrivo, maturiamo la capacità di "accettare" che le cose sono così come sono.
C'è un solo modo per provare a liberarsi da pregiudizi ed "essere nel presente" senza il carico del passato, spesso troppo pesante, così pesante da viverlo come un macigno prima di un incrocio che blocca la strada al futuro. Perchè senza l'oggi non c'è domani. Si sa. Quello che forse non sappiamo è che non facciamo mai abbastanza per vivere l'oggi perchè la mente è troppo impegnata a rileggere gli eventi come ha sempre fatto. E' più comodo, è più immediato. Come si può lasciare spazio all'immaginazione e quindi a nuove strade, nuove visioni, nuove idee, se non siamo capaci di guardare con occhi nuovi? Ogni tanto praticare quella che i greci antichi chiamavano l'ἐποχή (sospensione dal giudizio) è rivitalizzante... In questo smettere di guardare se stessi, e quindi gli altri, con lo sguardo "giudicante, valutante", con la voglia di mettere ordine, stabilendo gerarchie, definendo appartenenze, certezze e punti di partenza e di arrivo, maturiamo la capacità di "accettare" che le cose sono così come sono.