calderoli si preoccupa che, con la festa per i 150 anni dell’unità d’italia si faccia ponte.
ha ragione, por’omo, bisogna lavorare, lavorare e lavorare, l’ha detto anche la emma…
e, ha chiosato luca cordero, un altro di quelli che lavora in miniera, potremmo fare festa per l’unità in cambio della befana.
e certo.
ora… lasciamo perdere che quest’anno il 25 aprile e il 1 maggio non ci sono (e non ci sono perchè sono o lunedì di pasqua o di domenica, non perchè il 25 aprile è stata dichiarata lutto nazionale e perchè il primo maggio a roma hanno pensato bene di beatificare woytila con quello che ne conseguirà, sarei proprio curiosa di sapere se ci sarà il concerto dei sindacati in piazza san giovanni o meno…) a me piacerebbe sapere:
1) la festa per i 150 anni dell’unità, non la potevano organizzare un pelo prima? no, dico, per una cosa che succederà a marzo se ne parla a febbraio? sono 150 anni che si sa che succederà, non è mica un uragano o un terremoto che arriva all’improvviso…
2) quanto lavora calderoli? perchè non mi risulta che né l’orario lavorativo né lo stipendio sia paragonabile a un operaio di mirafiori
3) quante volte capita che si festeggino 150 anni dell’unità d’italia?
4) pensano che costi troppo? ecco bell’e che fatta una proposta populista almeno quanto quelle di non festeggiare in nome dell’economia italiana:
i ministri, i parlamentari, i nababbi italiani (leggi i grandi nomi di confindustria) si tassino tutti per un giorno e paghino all’italia questa cavolo di festa. che ci vuole?
ma lasciate in pace la befana.