Hanno qualcosa in comune Alcide De Gasperi, il Museo della Scienza di Trento e Sonia Hartnett?

Creato il 27 agosto 2013 da Zazienews


Lo si ricordava con la presentazione di un libro, una messa dedicata, uno spettacolo teatrale sull’onestà politica, il concerto di voci e strumenti dell’Orchestra di Piazza Vittorio a Pieve Tesino nell’Arboreto che porta il suo nome, un giardino alpino, posto su un altopiano, disposto come il Parlamento Europeo. Un concerto di voci e strumenti a 900 metri d’altezza, affollato di giovani. Per me un’occasione per indagare meglio la figura del primo Presidente del Consiglio dell’Italia Repubblicana, di un uomo cresciuto nelle terre dell’Impero austro-ungarico, difensore della pacifica convivenza tra etnie e lingue diverse, cattolico, capace di gesti di integrità politica e di apertura di pensiero, antifascista e europeista, ma anche sostenitore di scelte politiche controverse.

Il 20 agosto ero al MuSe di Trento in fila per vedere il Museo della Scienza, opera architettonica firmata Renzo Piano negli spazi un tempo occupati dalla Michelin, in un’area che vede insieme luoghi adibiti al pubblico e residenze private, un progetto che esalta le armonie, la funzionalità, i materiali, le forme, i contenuti. Due giorni in cui quell’educazione civica che, nella mia passata esperienza di insegnante alla Scuola Media, cercavo di portare ai ragazzi, si è materializzata nei gesti, nelle memorie di un passato che non deve conoscere oblio, nel fare, nell’idea di futuro. Nel breve soggiorno trentino avevo con me un libro, Lo zoo di mezzanotte di Sonya Hartnett, pubblicato dalla casa editrice milanese Cairo.

Un bel romanzo che parla, senza dogmi, di identità, di diritto, di difesa della libertà.  Il racconto di uno strano incontro tra due ragazzini rom, con sorella in fasce al seguito, in fuga da un paese soffocato dalla guerra, e un piccolo zoo abbandonato. I bambini e gli animali devono trovare un modo per sopravvivere, i bambini e gli animali si incontrano e incrociano i loro destini negli anni segnati dalle tragedie della Seconda Guerra Mondiale. Un romanzo nel quale le storie individuali diventano collettive per necessità e volontà. Sonya Hartnett, quarantacinque anni, australiana, è stata insignita dell’Astrid Lindgren Memorial Award nel 2008. Mondadori aveva pubblicato, nel 1996, Casa Willow, bellissimo romanzo per adolescenti grandi che racconta miseria, solitudine, prevaricazione nell’Australia delle grande distanze e dell’isolamento; Rizzoli ha, invece, dato alle stampe, sempre per ragazzi, L’asinello d’argento, nel 2009.Silvana Sola

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