Happy birthday and apple crumble (della val di Chiana!)

Da Pamirilla
      Riconosco l’odore che s’intrufola dalle finestre: è la primavera in città. Profuma di mille ricordi, solletica le mie braccia nude, ammicca e ride argentina. Poi si perde nel puzzo del traffico.   Conosco anche l’odore di bosco e legna ma non è mai stato mio e qui la primavera è la stessa ma diversa. La sera ha colori sfumati e accenti nuovi, parla una lingua che devo imparare. Così come devo fare di questa casa il nido che ancora non è, il mio nido è rimasto in città. Con la planetaria…….e molte altre cose.   La camminata del tramonto prima era tra le strade ed i palazzi fine ‘800, le luci dei negozi, le voci dei ragazzi ed i clacson degli automobilisti nervosi ed ora tra le distese di ulivi e vigne, gli occhi persi nel verde e sui colli lontani……attenta! Attenta ai ciclisti ed alle poche macchine che si appoggiano alle curve della strada!   In città…….ooohh, il mio letto di città!!!! È confortevole come una nuvola e mi ci cullo come crema nella crostata! Il mio letto in campagna…..arrhhhh, il mio letto in campagna……..la mia povera schiena in campagna…..!!!!   Il pavimento di casa in città quando è pulito sembra pulito e quando è sporco sembra sporco. Il pavimento in cotto della casa in campagna sembra sempre mediamente sporco….quale che sia il suo reale stato.   Il bagno della casa in campagna è fantastico!!!! È superlativo!! È……vabbè, è un bagno però è sospeso sul fiume e il box doccia è esattamente il box dei miei sogni (considerando che in fatto di box doccia non ho ambizioni esagerate). Il bagno della mia casa in città lo odio, l’ho sempre odiato e, credo, che lo odierò per sempre: stupidamente marrone e sempre allagato.   E poi arriva il mio giorno. Cos’è un compleanno? Il tempo che passa o la celebrazione del proprio primo giorno di vita? Serve per ricordare un inizio o un proseguimento? Beh, come che sia io voglio un dolcetto. Eh!!!   Casa in campagna: non ho niente con me, né teglie né pirottini, non spatole, cucchiai di legno, fruste o ….ma che serve in fondo? Chè forse sto vivendo secondo qualche ricetta? Chè esiste una soluzione scritta, una traccia tracciata, un’indicazione specifica? Già, a occhio …vado ad occhio e q.b. Bene, spesa! Chi vive in piccoli centri non sarà sorpreso, chi vive in città sghignazzerà come me. Come si fa la spesa in paese? Al super? No, dunque, la farina dal fruttivendolo, il burro dal macellaio e la mandorle…..le mandorle in tabaccheria. Si, si, si, proprio in tabaccheria, chè in realtà vende di tutto un po’. Prendo le mele. “Sono buone?” chiedo. “ Eehhh, sono della val di Chiana, sono le nostre!” come fosse una garanzia. Ma sono buone davvero. Sbuccio. Poi farina e burro. Metà, metà. Dai a occhio…..non c’è bilancia! Non è che uno nella vita può star sempre lì a pesare e soppesare. Il burro ha un profumo buonissimo, la carta dice che è il burro delle mucche felici. Di sicuro sono più felici qui che in città le mucche, penso stupidamente. Zucchero. Non troppo. Con le dita frego tutto e faccio dei bricioloni. Spezzetto le mandorle. Già….con il coltelino perché il mixer non c’è l’ho. Uff…… E aggiungo le mandorle. Ora andrebbe già bene così. Ma se uno volesse metterci un tuorlo? Potreste provare, la prima versione è il crumble classico ma se lo voleste più ricco potreste provare. Oppure rimanete nel solito nido, conosciuto e confortevole, con i pavimenti puliti ed il letto comodo, perché no?   In città ci sono i piccioni. Tutti odiano i piccioni in città. Anche i campagna ci sono i piccioni. Anche in campagna tutti odiano i piccioni. I piccioni ricambiano la cortesia e cacano sulla mia macchina parcheggiata al lato del fiume, sotto al portone. Il gatto è ugualmente incuriosito e spaventato sia dai piccioni di città che quelli di campagna e finito di affettare le mele sottili, sottili gli faccio qualche grattino per consolarlo. Tranquilli, poi mi lavo le mani!   Padella: due noci di burro, zucchero e mele: cuocio a fuoco lento. Lascio che le mele cuociano e poi caramellino. Se non caramellano vuol dire che avete messo poco zucchero e potete di certo aggiungerne un po’.   Ricevo qualche telefonata ed il silenzio di quelli che si sono dimenticati. Il pc è spento, tanto si collega a tratti. E poi non mi serve, è acceso, invece, il caminetto.   Nel caminetto cuociono la grigliata e le bruschette. Stappiamo la bottiglia di Chianti. Ahah…..pensavate fossi sola?   Se ne avessi avrei messo cannella ma queste mele sono così buone che mi piace sentire tutto il loro sapore. Se ne avessi avrei sfumato con un poco di marsala ma non ne ho ed alla fine non sembra mancare niente. Adagio le mele in un monoporzione, copro con il crumble e faccio gratinare in forno finche non è dorato.     La cena cominciata con i crostini toscani termina con questo crumble delizioso. Il vino è andato fino all’ultima goccia. La sera cominciata preparando cose buone da mangiare termina davanti al camino e finisce………..eh…….finisce bene e credetemi sulla parola.   Mica si sta così male in campagna!   Cosa celebra un compleanno? Uhm….bah………

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