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Happy Heart, un cuore più felice – Regina Margherita, Torino.

Creato il 14 aprile 2013 da Retrò Online Magazine @retr_online

Nel reparto di cardiologia dell’Ospedale Infantile Regina Margherita è nato un nuovo progetto, “Cuore Felice”, con l’obiettivo di incrementare il benessere dei piccoli pazienti con aritmie cardiache.
E’ quasi un sogno che si sta trasformando in realtà: diminuire l’ospedalizzazione, migliorare la qualità di vita dei bambini, vivere il più possibile l’infanzia, senza pensare alla propria patologia. E’ dimenticarsi di avere un cuoricino che a volte non funziona come dovrebbe, ma ricordarsi che, con i controlli adeguati, una speranza c’è sempre: prima di essere pazienti si è soprattutto bambini. Umanizzazione delle cure? Questa volta possiamo urlarlo a gran voce.

Lo studio è stato avviato da un’azienda torinese e dal Politecnico di Milano, la Mtm Tech, con la realizzazione di una maglietta a sensori e una sim incorporata, per poter controllare frequenza respiratoria, cardiaca, temperatura e tracciato dell’elettrocardiogramma: un check completo dell’attività della nostra pompa vitale più preziosa, il cuore.
Facile da indossare, non ha limiti di area, cosicché al parco, sulle giostre, in montagna non vi è alcun ostacolo per la ricezione del segnale. La maglietta può essere lavata con le opportune cautele, ricordandosi di prelevare la sim prima di metterla in lavatrice, per non mandare in tilt il sistema.

E’ un’iniziativa che prenderà piede a breve, con un campione di 150 bambini affetti da aritmie o detti “bimbi cianotici”, con una patologia alla parte destra del cuore. Il progetto futuro prevede l’estensione del numero di pazienti d’elezione per questa tipologia di sensore, comprendendo anche chi soffre di disturbi di scompenso, in seguito ad ulteriori approfondimenti della ricerca.
Tutto ciò avrà un effetto positivo sul bambino e sulla famiglia, meno stressata e più serena nell’affrontare il trattamento medico. Anche dal punto di vista sanitario, specialisti ed infermieri pediatrici potranno valutare giorno e notte le condizioni a distanza, assicurando in ogni caso il ricovero, se necessario.

E’ A. la prima paziente che inaugurerà la nuova maglietta, dopo aver dimostrato l’efficacia del dispositivo tra i ricoverati ospedalieri. E’ un modo alternativo anche per riconoscere prontamente i segni di peggioramento e agire in un arco di tempo minore. In seconda istanza si è pensato anche di estendere l’iniziativa agli adulti e agli anziani, per un fine comune: vivere meglio, anticipando i danni che potrebbero mettere a rischio la salute della persona.
«E’ dimostrato che nell’arco di soli tre mesi il progetto è totalmente ripagato», affermano i sostenitori dell’idea, per un totale di circa tre mesi di ricoveri in meno, non poco in un momento di crisi. Non disponendo di risorse sufficienti, per adempiere ai costi, l’Azienda Ospedaliera ha chiesto il sostegno dell’Intesa San Paolo, che sta ancora discutendo per la concessione del prestito.
Siamo fiduciosi: un cuore felice non si nega a nessuno.

Articolo di Giulia Scarpa.

ospedale regina margherita torino


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