Happy new year, folks!

Creato il 01 gennaio 2016 da Ceenderella @iltempodivivere

Il primo giorno dell’anno si riepiloga l’anno precedente, immagino, ma io con le liste delle cose positive e negative non sono propriamente brava nella vita privata, figuriamoci in quella da blogger. Quel che so è che questo è stato un anno straordinario, il migliore in tanti aspetti sicuramente degli ultimi anni. Ci sono stati momenti bassi, bassissimi, in cui il buio era l’unica cosa che vedevo e in cui ho anche pensato di lasciar che il dolore prendesse il sopravvento e mi portasse via tutto quello che invece di bello c’era. Non è stato un bel periodo, quello, no, ma è stato quello in cui più ho capito cosa voglio per me, quanto e come sono cresciuta, in una maniera che francamente non ritenevo possibile due, figuriamoci cinque anni fa. Sono fiera di me, di come sono riuscita ad affrontare quel periodo o di come l’ho buttato alle spalle senza dimenticarlo ma superandolo, più forte di prima. E sono fiera di questo piccolo angolo di mondo, di quello che sta diventando e di come sta crescendo assieme a me e a voi. L’anno che viene sarà quello della laurea magistrale, tra sette mesi mi laureerò, forse nove, ancora non lo so, quello che mi auguro è che sarà pieno di soddisfazioni sul piano accademico e lavorativo come quello appena concluso ma anche qua sopra; non lo so cosa succederà, ma so per certo che questo blog è stato tra le cose più belle del 2015. E di questo devo dire grazie ad ognuno di voi: l’inconsapevole sostegno di molti di voi e l’affetto che riversate qua sopra sono sicuramente tra i motivi per cui ancora sto qui a ciarlare tutte le cose folli che mi passano per la mente. Non vi meritate un buon anno, ve ne meritate cento!

Ma ora basta con tutto questo mio chiacchiericcio senza senso. Sono qui per augurarvi un meraviglioso anno, pieno di affetto, belle letture e tutto ciò che più desiderate.
Ho pensato di iniziare con voi l’anno nuovo con le parole di uno degli scrittori che più stimo e di cui ancora non ho parlato sul blog: Neil Gaiman. Pronunciato alla cerimonia di consegna dei diplomi dell’University of Arts di Philadelphia nel 2012, è uno dei discorsi sull’arte più belli che abbia mai sentito e ho pensato potesse esser d’ispirazione per voi come lo è stato e lo è per me. Lo trovate per intero (persino sottotitolato) su YouTube, ma per ora ve ne lascio alcuni passaggi.

Spero facciate degli errori.
Se fate degli errori, significa che siete là fuori a fare qualcosa, e gli errori in sé possono essere molto utili (…)
A volte la vita è difficile, le cose vanno male, nella vita, in amore, e negli affari e nelle amicizie e nella salute e in tutti gli altri modi in cui la vita può andare male. E quando le cose si fanno dure, questo è quello che dovreste fare: fate buona arte.
Non scherzo. Vostro marito scappa con un politico? Fate buona arte. Vi sfracellate una gamba e poi ve la mangia un boa constrictor mutante? Fate buona arte. Il fisco è sulle vostre tracce? Fate buona arte. Il gatto è esploso? Fate buona arte. Qualcuno su internet pensa che ciò che fate è stupido o malvagio o è già stato fatto? Fate buona arte (…) Fatela nei giorni no. Fatela anche nei giorni sì (…)
Vi auguro buona fortuna, la fortuna è utile. Spesso scoprirete che più lavorate duramente e più saggiamente, e più sarete fortunati (…)
Siate saggi, perché il mondo ha bisogno di più saggezza e se non potete essere saggi, fate finta di essere qualcuno che è saggio e poi comportatevi come farebbe lui. E ora andate, e fate errori interessanti, fate errori sorprendenti, fate errori gloriosi e fantastici. Infrangete le regole. Lasciate il mondo più interessante grazie alla vostra presenza. Fate buona arte.

Buon anno, amici!

Ritaglio un angolino finale per appuntarmi i buoni propositi per questo 2016:

  1. Leggere almeno 150 libri.
  2. Cambiare la grafica al blog e sistemare i vecchi post.
  3. Aggiornare il blog con costanza.
  4. Scrivere le recensioni subito dopo che ho finito un libro, o perlomeno non aspettare mesi per mancanza di tempo.
  5. Riprendere in mano le rubriche abbandonate.
  6. Riuscire a incontrare alcune delle blogger che più stimo.

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