Harakiri Foggia. Anche il Barletta espugna lo Zaccheria

Creato il 06 febbraio 2011 da Radicalelibero

Santarelli 6. Poveraccio, le prime due palle che gli recapitano se le deve andare a raccogliere da solo sul fondo della rete. Non ha responsabilità soggettiva. Salva la bandiera due volte e, nel marasma dello Zaccheria, tiene a galla il Foggia. Nel curriculum della giornata, anche due dribbling alla Insigne. Onorevole
Candrina 6. Peccato che, nel secondo tempo, si spegne la sua luce, dopo un primo tempo tutto corsa e cross. Ma la luce devono andare ad accenderla, sotto forma di cero votivo, i tifosi rossoneri al Santuario dell’Incoronata. Ha scalzato, ma non era difficile, l’inguardabile Caccetta. Ti piace vincere facile?
Regini 6. Quando decide di fare il fenomeno non lo fermano neppure le cannonate. Avanza come un machete nel mezzo della foresta amazzonica. Tronca gli avversari e serve palle ghiotte che i compagni non sfruttano una volta una. Mastino
Burrai 4.5. Doveva fungere da Fellini della squadra. Ed invece non è stato degno neppure delle peggiori interpretazioni di Enzo Ghini. Gaffe a ripetizione, erroracci impensabili che uno come lui non può permettersi neanche volendolo. Buffetto
Iozzia 5. Il Barletta, nel primo tempo, tira due volte. Una volta con Ischia; un’altra volta con Innocenti. Se non fosse stato impegnato, causa colazione di lavoro, al bar dello Zaccheria, probabilmente li avrebbe sovrastati. Qualcuno lo vada a chiamare. Ritardatario
Romagnoli 5.5. Aspetta Iozzia fuori dal bar, parcheggiato con la sua 127 sulle strisce pedonali. Assente in occasione dei due raid barlettani nel cielo di Foggia. Si riabilita un pò nella ripresa. Non abbastanza.Insufficiente
Farias 6. Per buona parte della prima razione di gioco si scorge una vaga somiglianza con Maradona. Salta Frezza come fosse una sagoma. Esperta, ma pur sempre una sagoma. Poi l’ex foggiano gli prende le misure e gli costruisce attorno la barriera. Ma il Foggia si regge sulle sue folate. Può essere decisivo. Champagne con poche bollicine. Sgasato
Kone 4.5. Avviso agli spettatori dello Zaccheria. Shhhhhhh. Silenzio, rischiate di svegliarlo. Francamente, risulta difficile capire come mai Zeman continui a puntare su uno così. La sua lentezza fa piangere. Prendete il gol che sbaglia sul finire del primo tempo, attuatelo sulla squadra ufficiale “U.S. Maria Grazia Barone”, ed avrete un gol in rapidità. Ma Kone proprio non se la sente di contraddirci. Ripetitivo
Agodirin 5. Kolawole non ha la stoffa del centravanti. Anzi, stavolta non ha la stoffa neppure di una pochette. Macchinoso e lento, imbrigliato fra i centrali biancorossi. Fuori posizione
IL MIGLIORE – Palermo 6.5. L’abbiamo detto e lo ripetiamo. Questo ragazzo ha le capacità necessarie per completare, lì in mezzo, la squadra. Lavora per tre: per lui, per Kone e per Burrai. Stakanovista
Insigne 6. Per contratto, è previsto che giochi soltanto un tempo. Una settimana il primo, una settimana il secondo. Contro il Barletta, il primo tempo è da nervi: sbaglia passaggi, cross, tempi degli inserimenti. Nel secondo tempo, sospinto dalla Sud alle spalle, inizia a fare l’Insigne. Non ci si stanca mai dei suoi dribbling, della sua eccelsa capacità di saltare l’uomo servendosi del tacco. Quel piedino è magico. Adesso Zeman lavori per renderlo attivo per 90′. Part-time
Zeman 5.5. Cosa poteva fare più di così? Gli uomini sono quelli che sono. Suggeriamo una sveglia nelle orecchie di Insigne ed un puma alle calcagna di Kone. Finisce con 5 attaccanti. Ma non sempre basta per buttarla dentro. I risultati iniziano a preoccupare. La classifica scivola via. sarà per la prossima volta



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