HAROLD BRADLEY, il fondatore del Folkstudio, martedì 26 maggio sul palco de “L’ASINO CHE VOLA” di Roma.

Creato il 22 maggio 2015 da Musicstarsblog @MusicStarStaff

IL FONDATORE DEL FOLKSTUDIO

IL 26 MAGGIO SUL PALCO DE L’ASINO CHE VOLA DI ROMA

a conclusione della stagione organizzata da “I Giovani del Folkstudio”

 

Il 26 maggio HAROLD BRADLEY, il fondatore dello storico Folkstudio, si esibirà insieme alla sua band in un repertorio blues, jazz e gospel a L’Asino che vola di Roma (Via A. Coppi, 12 – ingresso libero – inizio serata ore 21), per la chiusura della stagione di concerti dal vivo organizzata da “I Giovani del Folkstudio” Luigi “Grechi” De Gregori e Francesco Pugliese.

A seguire il live dei River Blonde, duo formato da Stefano Tavernese e Armando Serafini, in uno spettacolo che spazia dalla musica tradizionale delle rive del Mississipi al rock contemporaneo.

Portando in giro per il mondo la sua passione per la cultura musicale afro-americana, HAROLD BRADLEY è diventato un’istituzione del mondo gospel e blues. In Italia, in particolare, ha fondato uno dei locali simbolo della storia della musica, culla della leva cantautorale nazionale: il Folkstudio di Roma. Alla sua esperienza si sono ispirati Luigi “Grechi” De Gregori e Francesco Pugliese, dando vita alla serie di appuntamenti culturali che si concluderanno proprio il 26 maggio portando sul palco uno dei migliori interpreti dei classici del blues.

HAROLD BRADLEY nasce a Chicago in una famiglia multietnica con ascendenti Afroamericani, Choctaw e Germanici. Campione di football americano in gioventù, dimostra ben presto le sue doti artistiche, spaziando dalle arti figurative alla musica, dal cinema al teatro. È la pittura a portarlo in Italia per concludere i suoi studi all’Università per stranieri di Perugia. Si trasferisce in seguito a Roma creando il noto circolo culturale trasteverino degli anni 60. Nel 1968 lascia l’ormai mitico locale nelle mani di Giancarlo Cesaroni e torna in America per lavorare come insegnante di pittura e operatore culturale per lo Stato dell’Illinois. Nel 1987 si trasferisce nuovamente nella capitale italiana dove continua a diffondere il genere afro-americano, ottenendo sempre grossi consensi di entusiasmo e partecipazione da parte del pubblico e della critica. Collabora inoltre con artisti del calibro di Toto Torquati e la Jona’s Blues Band, Annette Merryweather e tanti altri. Harold trova anche il tempo di interpretare come attore piccole parti in teatro e in una trentina di film: dai mitologici degli anni 60 “Maciste, il gladiatore più forte del mondo” e “La capanna dello zio Tom” ai più famosi e recenti “Gangs of New York“, “Habemus Papam“,”Trappola nel Tunnel”.


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