Tra tutti i vecchi amici invitati alla cerimonia, ci sarà anche Abby che non torna sull'isola da troppo tempo. Infatti sua madre fu uccisa dal serial killer John Wakefield, in seguito catturato e ucciso dallo sceriffo di Harper, Mills, padre di Abby.
Ma John Wakefield è davvero morto? Quali misteri si nascondono dietro questa oscura vicenda? A queste domande verranno date tutte le risposte nel susseguirsi delle puntate ma in un terrificante turbinio di omicidi e sangue.
Un episodio dopo l'altro, un cadavere dopo l'altro, Abby scoprirà che tutte le sue certezze sono in realtà infami bugie.
Harper's Island è una serie americana horror\thriller formata da tredici episodi da 45 minuti l'uno, che contiene tutto lo "scibile umano" sul teen-horror\slasher alla Scream, mescola reminiscenze stephenkinghiane ed è maledettamente ben confezionato. In Harper's Island manca solo ed esclusivamente l'originalità. Si evitano accuratamente tutti i possibili "colpi di testa" e la regia rimane ben salda nelle mani di Jon Turteltaub (Phenomenon, Il mistero dei templari, L'apprendista stergone) che non osa mai, neanche lontanamente, inventare riprese acrobatiche o inquadrature artistiche. La sceneggiatura è delle più semplici e dirette che si siano mai viste: un'isola semidisabitata, un albergo, un gruppo di amici, un maniaco omicida e tutti cercano di non morire ammazzati. L'isola è meravigliosa, costantemente ricoperta di una fitta nebbia, con boschi lussureggianti e aquitrinosi. L'albergo sembra uscire direttamente da Shining. Il gruppo dei ragazzocci contiene tutti, ma proprio tutti, gli stereotipi del genere come il bello, il ciccione, il nero, il vecchio ubriacone, lo sfigato con la super-figa, la bruttina, il garzone, la bimbaminkia e chi più ne ha più ne metta. I dialoghi sono composti da quelle frasi che avremo sentito per milioni di volte in milioni di film come questo. L'assassino è solo ed esclusiavamente "un assassino", senza nessuna psicologia e uccide nei modi più cruenti e tradizionali che si siano mai visti. Puntata dopo puntata si sviscera una trama che già dal primo episodio è chiarissima e il\la colpevole è già perfettamente inquadrabile.
Detta così potrebbe sembrare che Harper's Island sia una menata pazzesca e invece la cura maniacale per ogni dettaglio, la scelta di prendere il meglio del meglio (o il peggio del peggio, dipende dai gusti...) di questo sottogenere lo innalza a livelli davvero inaspettati e la visione non è così spiacevole, anche se a tratti molto infantile. Gli attori recitano con naturalezza e nessuno spicca per la sua interpretazione, come d'altronde ci si può aspettare. La scenografia è impeccabile e si evitano con estrema perizia i buchi di sceneggiatura. Le scene violente, splatter e d'azione sono ottimamente riprese ma non ne racconto nessuna perché sono un compendio di tutto quello che avete sicuramente già visto.
Degno di nota è l'immissione nel cast della bellissima Katie Cassidy (Trish) e della sua antitesi perfetta, Elaine Cassidy (Abby) che sembra voler dimostrare l'ampissimo respiro del telefilm anche sul lato dell'estetica femminile.
Personalmente non amo il genere teen-horror, da cui non riesco più a trarre quel piacere che provavo una volta, ma non per questo lo evito come la peste (Mandy Lane è un piccolo gioiello, ad esempio) e Harper's Island diventa quella lavagna dove tutte le idee già fissate vengono riordinate in maniera metodica per creare un capitolato o vademecuum, che potrà servire come cartina di tornasole per la valutazione delle nuove opere che verranno.