Mh, manca poco più di un mese al 13 luglio, data in cui in Italia (inispiegabilmente questa volta prima del resto del mondo) uscirà Harry Potter e i doni della morte parte 2.
Finirà un ciclo che mi ha accompagnato per tutto questo decennio dei primi anni 2000: una serie di libri, di film, di aspettative, curiosità che hanno fatto da sfondo a vari eventi della mia vita e anche alla mia crescita personale.
Il mio modo di vivere la fantasia, di immaginare storie si è evoluto in maniera decisiva in questi ultimi anni, abbandonando alcuni tratti decisamente fanciulleschi per dare spazio al marmo granitico dell’età adulta: in sottofondo, però, continuavano a persistere due cose: I cavalieri dello zodiaco, mia grande passione, e le avventure di Harry.
Mi sto tenendo stranamente poco informato sull’argomento, quasi come se volessi rifiutare il fatto che con questa ultima parte finisce l’ultima attesa sul mondo di Hogwarts: quella particolarissima sensazione di attesa ricoperta di magia che mi faceva sognare e divertire, come poche cose. Certo, i libri e i film saranno sempre lì: potrò rileggerli quando vorrò e rivivere le atmosfere alle quali la Rowling mi ha abituato; ma questo non toglie che, a meno che di mosse commerciali improvvise, il mondo di Harry sparirà dopo questo film.
Pare che sul web ormai praticamente ci sia di tutto sul film, tra spoiler, trailer, estratti video, poster, foto dal set, tanto che pare che manca solo il leak del film e via. No, non voglio vedere assolutamente nulla in proposito: mi bastano questi character poster usciti qualche giorno fa. Mi aspettavo di meglio che semplici primi piani abbastanza inutili? Direi proprio di sì. Ma la magia è che anche davanti a questa inutilità, il mio cuore freme.
It all ends.
Verissimo.