Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban

Creato il 01 febbraio 2016 da In Central Perk @InCentralPerk
Entrati al terzo anno, sono entrata nella routine che si aggira nel mondo di Harry Potter.
Si inizia a Private Lane, subendo ancora una volta le angherie della famiglia Dursley -questa volta allargata con la prozia Marge- le si aggira a suon di magia -che questa volta prevede un'enorme Marge volante-, si approda ad Hogwarts possibilmente facendo presumere nuovi pericoli e nuovi attentatori alla vita di Harry Potter, si iniziano le lezioni ovviamente con  un nuovo professore di difesa dalle arti oscure -questa volta per quanto misterioso, Lupin è più simpatico e paterno dei precedenti- si prosegue tra sfide con Draco Malfoy e indagini con Hermione e Ron cercando di capire come salvare Harry, condendo il tutto, magari, con una partita di Quidditch, a Natale si prepara un bell'albero o si dà vita a un cliché scolastico -in questo caso la classica gita fuori porta- e poi si prosegue verso un finale al cardiopalma -questa volta decisamente ingegnoso.

Calma, però, perchè sono la prima ad apprezzare questa ripetitività, questa schematicità, soprattutto perchè questo non significa che la trama stessa si ripeta, anzi, proprio nel riproporre uno sviluppo simile, si dimostra come sia infinità la creatività di J.K. Rowling, che sa dare nuova linfa, inventare nuove magie, nuovi personaggi nel suo mondo.
In questo terzo capitolo, poi, lamentarsi è impossibile, perchè dopo un inizio basato sull'infanzia che vedeva alla regia il bonario Chris Columbus, l'arrivo di Alfonso Cuaròn dà una scossa al tutto, rendendolo più cupo, più misterioso, più capace di dare dei brividi grazie ai Dissennatori, coinvolgendo poi attori come Emma Thompson (la buffa e svampita professoressa Sibilla Cooman) e Gary Oldman.
Mentre iniziano a notarsi i primi segni di infatuazione fra Ron e Hermione che fanno sussultare il cuore, è sul passato di Harry che si fa un po' più luce, con il suo destino legato a doppio filo al prigioniero di Azkaban, evaso e alla sua ricerca, con amici e assassini dei suoi genitori che ancora non si conoscevano.
E poi, bè, per una che nelle dinamiche dei viaggi sul tempo adora perdersi, questo finale che gioca con un saltatempo, che rimette ogni tassello al suo posto, non posso che andare in brodo di giuggiole.

Gli eventuali, sporadici ricordi su quanto letto, finiscono così qui, d'ora in poi sarà ancor più tutta una sorpresa per la sottoscritta, evitate spoilers, quindi, grazie, che sono riuscita a tenermene alla larga in questi 15 anni.
Quel che è certo, e che con la virata più matura e adulta, alla regia come nella trama, con i passi da gigante fatti dalla computer grafica che ci regala un ippogrifo da adorare, sapere di avere ancora 5 capitoli davanti, per i prossimi 5 lunedì, è bellissimo!


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