e soprattutto cari amanti del fantasy e di tutte le sue declinazioni, questo articolo dello Speciale Harry Potter è soprattutto dedicato a voi, e presto scoprirete perché! Lo apro con una citazione del libro di Regazzoni, Harry Potter e la filosofia (edizioni Melangolo), che vi voglio presentare:
“La saga di Harry Potter è, a tutti gli effetti, un’opera d’arte della cultura pop di grande complessità e bellezza, e una risorsa straordinaria e potentissima per l’esercizio della filosofia.”Proprio queste innegabili complessità e bellezza hanno fatto della saga un fenomeno mondiale, facendolo entrare di prepotenza nell’immaginario collettivo e nella top list dei libri capaci non solo di segnare la propria epoca, ma di rimanere indelebili per tutte quelle successive. Non a caso un conoscitore di letteratura come Stephen King ha dichiarato a proposito della saga e del suo protagonista: “Il mio pronostico è che reggerà alla prova del tempo e starà sugli scaffali dove vengono tenuti i migliori. Penso che Harry prenderà il suo posto assieme ad Alice, Huck, Frodo e Dorothy e che questa serie non si a qualcosa solo per un decennio ma per intere epoche.”
Riprova evidente di quanto la saga sia ricca e stratificata e si offra a molteplici interpretazioni è la copiosa letteratura che è sorta a farle da cornice. Sono stati scritti saggi approfonditi sul fenomeno in generale (il piacevolissimo e organico L’incantesimo Harry Potter di Marina Lenti – Delos Books – che consiglio a tutti), sulla dimensione psicologica della saga (Harry Potter. L’avventura di crescere di Rita Ricci – edUP – e Harry Potter o l’anti Peter Pan di Canì Isabelle – Mondadori) , e su quella pedagogica (Elementi di psicopedagogia nell’antica scuola di Hogwards di Antonio Carriero – Il cerchio), su un suo messaggio etico o religioso (Il Vangelo secondo Harry Potter di Ciaccio Peter – Claudiana), sulla sua dignità filosofica (il bellissimo ed entusiastico Harry Potter e la filosofia di Simone Regazzoni – Il Melangolo - e Filosofando con Harry Potter. Corpo a corpo con la morte di Laura Macor – Mimesis). Addirittura è stato scritto un libro sulla realtà culinaria nella saga, che propone tutte le ricette dei cibi e delle bevande apparsi nei sette libri, Babbani o magici che siano (A tavola con Harry Potter di L. Vassallo e B. Paoletti – Ancora) e uno che ne analizza la scienza (La scienza di Harry Potter di Highfield Roger - Mondadori). E numerosissime sono ancora le pubblicazioni che intendono esserne un compendio riassuntivo (Guida completa alla saga di Harry Potter di Cosi e Repossi – Vallardi – o Lexicon di Steve Vander Ark – Piemme), che ne analizzano le difficoltà di traduzione, la riuscita o meno della riduzione cinematografica, la possibile replica del successo a livello di marketing. Se a tutte queste “voci” più tecniche aggiungiamo quelle appassionate dei fans che hanno scritto pagine e pagine e pagine e ancora pagine di fanfic sulla saga, indicando l’incredibile potenzialità narrativa di ogni personaggio e di ogni microcosmo creato dalla Rowling, allora il quadro diventa davvero smisurato!
E se tutte queste interpretazioni, riflessioni e approfondimenti ci parlano della grandezza e della potenza comunicativa della saga nella sua dimensione originaria, cioè all’interno della letteratura, quel che fa Regazzoni nel suo bellissimo libro è darle un valore nella realtà, sdoganarla insomma, conferendo dignità al libro fantastico in generale, come portatore di mondi!. Vi lascio così al mio breve commento al suo libro (difficile recensire un testo filosofico) e vi aspetto per sentire i vostri non appena avrete terminato di leggerlo anche voi, come consiglio di cuore veramente a tutti!
Autore: Simone Regazzoni
Editore: Il Melangolo Pagine: 126 Prezzo: 11,00 Data di pubblicazione: 11. 09. 2008
Quarta di Copertina: Da uno degli autori de "La filosofia del Dr. House" un nuovo libro ispirato al maghetto più famoso del mondo per chi vuole provare a imparare la filosofia in modo divertente ma non banale. In polemica con Odifreddi, che ha accusato Harry Potter di distruggere la razionalità, l'autore dimostra come la saga nata dalla penna della Rowling sia uno straordinario banco di prova per riflettere in modo serio e piacevole sui grandi problemi di sempre: quelli della filosofia ma anche quelli con cui ci misuriamo quotidianamente. Che cos'è il male? Come si può vivere felici? Che cosa significa essere coraggiosi? Esiste la giustizia? La magia è solo superstizione? Qual è il rapporto tra magia e tecnologia? In una serie di agili capitoli che affrontano ciascuno un tema della saga, l'autore discute con Harry, Albus Silente, Hermione, ma anche con Platone, Nietzsche e Heidegger, i grandi temi della filosofia e dell'esistenza, dimostrando come Harry Potter aiuti a pensare molto più di quanto non faccia la matematica.
Regazzoni, con un entusiasmo che a tratti può persino apparire eccessivamente ottimistico ma che non può che essere contagioso, confeziona un saggio organico ed estremamente interessante e propositivo. Harry Potter e la filosofia ha la rara capacità di rendere se non semplici, inaspettatamente comunicativi e “presenti” concetti, riflessioni e termini che hanno accumulato talmente tanta storia e differenti interpretazioni, da rendersi oggi quasi inavvicinabili per coloro che sono a digiuno di filosofia.
Quello proposto dall’autore è un piacevolissimo e illuminante viaggio che per gradini (solo all’apparenza disgiunti tra loro, ma legati invece da un sapiente e didattico filo conduttore) conduce al cuore del messaggio etico della saga: il riconoscimento infinito dell’”altro”. Dell’“ altro” inteso come esterno a noi ma soprattutto come diverso da noi; e quindi, per estensione, si tratta del riconoscimento infinito del mondo che l’altro rappresenta e di conseguenza del riconoscimento infinito di ogni mondo possibile. "Per me, il fatto di entrare in mondi diversi, in posti bellissimi, è quello che dovrebbe essere la letteratura. Così, puoi amare Hogwarts oppure odiarla, ma non penso che la puoi criticare per essere un mondo [...]" - J. K. Rowling
Insegnamento questo che si attua, e in un certo qual modo si autoreferenzia, nel saggio stesso, che si apre proprio sostenendo la legittimità di una filosofia che si intrecci e contamini con i mondi creati dalla letteratura fantastica, e difendendo la validità quasi ontologica dell’esistenza di tali mondi. Riconoscimento e rispetto dunque. Di tutti i mondi possibili, compresi quelli fantastici! Libro e messaggio assolutamente da leggere, comprendere e fare propri!
“Il mondo di Harry Potter è un mondo fantastico, popolato di civette e gufi portalettere, maghi e streghe, fantasmi e creature mitologiche: ma occorre cominciare a pensare, e a dire, che la letteratura fantastica, con i suoi mondi, non si oppone semplicemente alla presunta realtà vera, ma è una delle sue dimensioni. […] Che cosa significa, in fondo, imparare a leggere se non imparare a esistere in più mondi?”