Che grande invenzione gli hashtag! Questo sistema immediato per raggruppare foto e commenti sui due social più utilizzati, di immagini (instagram) e parole (twitter), ha creato da una parte un sistema rapido di ricerca, dall’altro un uso improprio di quintali di parole assurde che corredano soprattutto le foto. Perchè ormai si tendono a costruire intere frasi con gli hashtag, ovviamente in inglese perchè fa più figo e perchè raggiunge indubbiamente un numero di utenti più ampio (però alla congiunzione #and giuro che puoi anche evitare di mettere il cancelletto), e perchè ci sono tag usati solo ed esclusivamente in funzione dei like. Tipo “#TagsForLikes #follow4follow #like4like #instafollow #instahairottoilcazzo! Ecco, io quando trovo questi tag penso subito “il solito/la solita sfigata a caccia di attenzioni extra che difficilmente avrebbe” ed immediatamente il materiale fotografico perde di valore ai miei occhi. Perchè anche i tag vanno saputi usare, soprattutto con un minimo di coerenza con il materiale fotografico!
#cool: c’è dappertutto, che sia un tramonto, un paio di scarpe (spesso orrende) o un cagnolino che dorme, tutto sembra meritare l’appellativo di “figo”. Anche se di così “cool“, in quella foto, non c’è niente!
#love: si sa, l’amore è in mezzo a noi, dappertutto. Su instagram, poi, sembra essere ovunque. Anche nelle foto di calzini abbandonati su un tappeto. Tantissimo amore…
#cute: altra parola che riscuote moltissimo successo in compagnia del suo cancelletto. Il “cute”, questo misto tra tenero e carino, è una facile attrazione per i cultori del genere, che sono tantissimi. Quindi non solo quintali di foto di animaletti sono affiancati da #cute, ma anche il nuovo bikini fotografato sul lato B diventa talmente “cute” da meritarsi quintali di like…(se invece di cute usavi culo il risultato sarebbe raddoppiato)!
#instacool: la variante di cool con l’aggravante di instagram, che sembra rendere le foto ancora più ricercate ed interessanti. Così come #instago #instadaily #instagood #instalove #instaadessobasta!
#fun: tra le altre parole più utilizzate, il fun emerge anche tra le foto delle ridenti e rilassate colline toscane. Che possono essere #beautiful #nature, ma che così divertenti non sono.
#loveit: l’hashtag preferito dalle fashion blogger, a corredo di ogni foto di look, outfit, sfilata, ultimo acquisto così come del panino che si stanno mangiando, il #loveit è immancabile, come il cagnolino nella borsetta di Paris Hilton.
#swag: la cui traduzione è “bottino o refurtiva“, in realtà nello slang giovanile è diretto sinonimo di “cool”, “stile”, in una maniera quasi ostentata. Il fatto che abbia una radice risalente alla cultura hip hop e che poi venga utilizzato da reginetti del pop come Miley Cyrus o Justin Bibier mi fa strano, così come vederlo buttato a caso sotto alle foto bon ton di alcune super-blogger del fashion. Che siano diventate #swagger tutte d’un botto?
#amazing: il massimo gradimento, il super aggettivo, siete proprio sicuri che quel ragnetto appeso alla finestra che state immortalando sia AMAZING?!?