Hassler: enfasi in Piazza di Spagna.

Creato il 05 marzo 2014 da Lilianaadamo

 Liliana Adamo da Luxuryonline.

Esclusivo, unico, ridondante e tuttavia raffinato, perfetto connubio tra la storicità e l’enfasi della città eterna, l’Hassler Hotel è eletto a simbolo dell’ospitalità internazionale.

«Amo Roma! La stanza che ho in quest’albergo a Trinità dei Monti, ha una vista che non trovi in nessun’altra parte del mondo». Lui è l’attore inglese Hugh Grant, la stanza è una suite dell’Hassler Hotel, antica Villa Medici, splendidamente in cima alla gradinata di Piazza di Spagna e il cinque stelle lusso della capitale rappresenta un’esperienza indelebile anche per le celebrità internazionali.

A pochi passi c’è Via Condotti, ritrovo chic per lo shopping capitolino e ci sono le pietre miliari della Roma monumentale, il Pantheon, San Pietro, il Colosseo, i giardini di Villa Borghese, la Fontana di Trevi. Novantacinque camere e suite, altissima qualità in termini di servizi e riservatezza, prerogative di storicità e internazionalità – risultato della quinta generazione di un’importante famiglia d’albergatori svizzeri – creano una delle location più belle e di charme, meta obbligata per il vip di turno, perfetta per i viaggi di piacere, affari o per eventi privati.

Durante l’anno appena andato c’è stata una vera e propria impennata di riconoscimenti, una continua ascesa per l’Hassler, puntellando a dismisura quei crediti già consolidati: nella classifica dei “Reader’s Choice Awards 2009″, Condè Nast Traveler, lo elegge miglior hotel di Roma; nell’assegnare i “World’s Best Service Awards”, Travel+Leisure Magazine lo acclama numero uno a Roma e settimo miglior hotel in Europa. Ancora, nella classifica dei “500 World’s Best Hotels”, stilata sempre da Travel+Leisure, l’Hassler è numero uno in Italia, numero uno a Roma e miglior City Hotel in Europa; pertanto, di mese in mese, si va avanti di questo passo, finché anche per Imago, il più conosciuto dei suoi ristoranti, si accende la stella Michelin sulla Guida 2009.

Un anno ricco di lodi, a tal punto che, sorriso quasi sornione ma appena accennato, Roberto E. Wirth, direttore generale ed erede diretto della famosa dinastia, più volte insignito di lauree a honorem da vari atenei sparsi nel mondo, oltre che di numerosi premi e onorificenze, si fa ritrarre alle porte del suo gioiello capitolino e sulla sua homepage.

Buon sangue non mente se la dinastia cominciò con Franz Josef Bucher, considerato il pioniere dell’industria alberghiera europea, quando acquisì una zona rurale e inaccessibile come la Trittalp (in Svizzera), convertendola grazie a una serie di hotel prestigiosi, con tanto di ferrovia (la Burgenstock) e seggiovia (l’Hammetschwand), tuttora, la più alta d’Europa. Le gesta da Bucher ai Wirth passano attraverso una guerra mondiale (quando Villa Medici fu requisita dalla forza aerea americana e utilizzata come quartier generale) e un oscuro socio, appunto, Herr Hassler, cui è rimasto il nome al Grand Hotel di Roma.

Qui è concesso l’assoluto da ogni punto di vista. Camere e suite sono arredate e arricchite in modo straordinario (la Presidential Suite Penthouse, al settimo piano è indubbiamente una delle più belle al mondo, con una terrazza privata di 150 metri quadrati, da cui, tra petunie e gerani si può ammirare tutta Roma), la scelta ristorativa per Imago, ristorante interno con panorama mozzafiato, è magnifica, l’Hassler è coadiuvato da altre strutture come il Salone Eva Restaurant & Bar, il Palm Court Restaurant & Bar, il Palazzetto Restaurant & Wine Bar, quest’ultimo ubicato a due passi.

In più, Amorvero Spa,  al terzo piano, per massaggi, trattamenti beauty, sauna, bagno turco, doccia abbronzante e, per styling e trattamenti personalizzati, c’è il Metodo Rossano Ferretti Hair Spa.



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