Negli anni i vari produttori hanno cercato sia di ridurre ai minimi termini l’assorbimento di corrente da parte di molti componenti, quali monitor e dischi rigidi, sia di aumentare la capacità elettrica delle batterie producendo accumulatori sempre più capienti.
Tuttavia il margine di risparmio elettrico possibile sulle periferiche è stato sempre molto risicato mentre aumentare la capacità della batteria è sempre stato sinonimo di incrementare notevolmente il peso finale dell’unità, fattore ampiamente sconsigliato all’interno di questo mondo.
Con Haswell ormai alle porte, Intel ha dichiarato che i suoi nuovi processori a 20 nm, insieme con i nuovi chipset, riusciranno a garantire incrementi di autonomia (a parità di capacità della batteria) fino al 50% rispetto alle cpu di generazione precedente. Pare che, laddove i processori odierni riescono a consumare un minimo di 10 watt, i nuovi Haswell invece riusciranno a scendere a soli 7 watt, risultando in un risparmio energetico del 30% per quanto riguarda il solo processore.
Intel ha dichiarato che, oltre ad una maggiore efficienza durante l’uso, sarà anche garantito un notevole risparmio elettrico durante gli stati di Standby e Ibernazione. Infatti Haswell è stato progettato per
Tutto questo è destinato a rivolgersi anche al mercato dei tablet che, come mostrano le ultime statistiche rese disponibili, stanno quasi per surclassare la diffusione dei notebook grazie ai volumi di vendita evasi negli ultimi anni.
Non ci resta che aspettare il rilascio ufficiale di Haswell, ormai alle porte, che ci permetterà di provare con mano se tutte queste dichiarazioni corrispondano al vero o meno.