Hayabusa 2: quasi sulla strada per l'asteroide 1999 JU3

Creato il 08 settembre 2015 da Aliveuniverseimages @aliveuniverseim

L'1 e il 2 settembre la sonda giapponese Hayabusa 2 ha acceso il suo motore a ioni per prepararsi alla grande manovra che la spedirà verso l'asteroide 1999 JU3 tra novembre e dicembre 2015.

Questa accensione, durata il tutto 12 ore, si è andata ad aggiungere alle precedenti correzioni di traiettoria già effettuate a marzo e a giugno in preparazione della una fionda gravitazionale di fine anno intorno alla Terra. Ora, il team dovrà analizzare la telemetria per valutare la necessità o meno di ulteriori interventi.

Hayabusa 2, lanciata con successo il 3 dicembre 2014 dal Pad 1 del Launch Complex Yoshinobu presso il Tanegashima Space Center della JAXA, raggiungerà il suo target a giungo 2018, un asteroide di tipo C.

1999 JU3 ha un'orbita molto simile a quella di Itokawa, incontrato dall'omonima missione lanciata nel 2003, che occasionalmente lo porta vicino alla Terra, tanto da essere considerato un asteroide potenzialmente pericoloso (Near Earth Object - NEO).
Misura circa 920 metri e la sua forma è piuttosto sferica.
Il periodo di rotazione è di circa 7,6 ore e l'albedo stimato è 0,06.

Qui sotto una tabella-identikit riassuntiva dei due asteroidi e un modello di 1999 JU3 (anche se la missione Rosetta ci ha insegnato che le sorprese sono sempre dietro l'angolo!).

Questa estate la JAXA aveva anche indetto un concorso chiedendo al pubblico di trovare un nome più familiare alla roccia spaziale.
La competizione si è conclusa il 31 agosto e quindi mi aspetto che tra non molto la nuova denominazione di 1999 JU3 verrà resa nota.

La sonda sta viaggiando accompagnata da un piccolo rover di costruzione giapponese, MINERVA, e da un lander, MASCOT ( Mobile Asteroid Surface Scout), realizzato dall' Agenzia Spaziale Tedesca ( DLR), il cui compito sarà quello di esplorare il sito candidato per il prelievo dei campioni. MASCOT non sarà un lander statico ma potrà riposizionarsi sulla superficie con dei "saltelli", anticipando in un certo sento il robot "Hedgehog", di cui avevo scritto qualche giorno fa, ancora in fase progettuale, ideato per lavorare in ambenti con microgravità proprio come gli asteroidi e le comete.