Partendo dal 2007/2008, in ordine si sono aggiudicate la coppa Munster, tre volte Leinster (2009, 2011, 2012) e Tolosa (2010, in uno scontro tutto francese contro il Biarritz). L'ultimo successo inglese risale al 2006/2007 con i London Wasps, che sconfissero i Leicester Tigers. Ma le due edizioni precedenti erano finite nella mani rispettivamente di Tolosa e Munster, mentre i Wasps erano finito sul tetto d'Europa già nel 2003/04.
Questo per gli annali tanto cari a Pierantozzi. Ma le proporzioni? Dunque: il grafico del Telegraph confronta vincitori e runners up di Inghilterra, Irlanda e Francia, le tre nazioni che alla fine si sono spartite i destini della HCup. L'unica eccezione sono è Cardiff, giunta seconda nel 1996, anno della prima finale, cedendo ai francesi - toh - dello Stade Toulousaine per 21-18 all'Arms Park, davanti al pubblico amico. Sommando le presenze nelle finali, chi conta di più? Dieci le volte inglesi, con 6 vittorie e 4 sconfitte; nove quelle irlandesi, con 6 successi e 3 secondi posto; quattordici quelle transalpine, con 5 vittorie e 9 sconfitte. Quattordici volte timbrato il cartellino del final match su 18 edizioni, non male anche se gli insuccessi per poco non doppiano i trionfi - ma si tenga delle tre finali monopolizzate tra Toulouse e Perpignan (2002/03), Toulouse e Stade Francais (2004/05) e la già citata Toulouse - Biarritz. Sia l'Irlanda che l'Inghilterra possono contare solo su una finale interamente domestica: Leinster - Munster che ha deciso la scorsa coppa e la già menzionata Wasps - Tigers.
Gli inglesi si arrovellano il cervello e si domandano se sarà l'anno buono. Solitamente la risposta è no. I francesi avrebbero più diritto "numerico" a porsi lo stesso quesito, tenendo presente che se c'è un campionato più duro della Premier è proprio il Top 14: lungo, inizia ad agosto e si protrae per quasi tutto giugno, con retrocessioni in conto che rendono la faccenda ancora più complessa. Ben sappiamo che quest'ultima variante non conta per il Pro12, come ricordato più volte e come probabilmente ricorderemo non appena si (ri)presenterà l'occasione. Insomma: sicuri sicuri che Oltralpe non annuserebbero con favore una competizione dove inglesi e francesi avrebbero più chance di vincere, specie se meglio "disegnata" sulle reciproche esigenze? Se qualcuno portasse in carico l'impegno finanziario e progettuale presentando un piatto succulento ed un piano rifinito nei dettagli?
Circa un mese fa, alla riunione della ERC, i rappresentanti francesi si defilarono ufficialmente dalla mossa dei club di Premier: dopo tutto quest'ultimi avevano già uno schizzo in cantiere, magari disegnato pure su uno di quei fazzoletti che mettono sotto i cocktail nei locali di Londra, ma non di certo a mani vuote. Ma la sottile arma diplomatica ci insegna che l'apparenza inganna. Considerazione finale: attendiamo il tabellone dei quarti, allora sarà tutto molto più chiaro.