Guardare Henry Rollins in un film cucito completamente su di lui fa uno strano effetto. Prima di tutto perché non te lo aspetti, secondo perché poi ti chiedi come mai nessuno ci abbia mai pensato prima. Ovviamente Henry Rollins, per quanto grande sia, non sa recitare. Si è prestato al cinema un sacco di volte, ma non è un attore, non uno da reggere il ruolo di protagonista, almeno. Però il regista Jason Krawczyk, come ho già detto, cuce il film completamente su di lui e allora la funzione di Rollins all'interno di He Never Died acquisisce un valore assoluto. Perché quell'uomo è dotato di un magnetismo assoluto, animalesco, con quell'aria da pugile suonato a cui non daresti due lire e che invece, all'improvviso, si piazza qualche colpo ben assestato e abbastanza forte da mandarti K.O..
He Never Died è un film del 2015, una sorta di horror comedy ma anche un gengsta movie, un action in stile anni '90 ma in salsa sovrannaturale, un prodotto di genere che prende molto dalla commedia degli equivoci e la modella con attitudine folk. Sì, folk: qualcuno vedendo il nome di Henry Rollins in locandina, avrà pensato punk, ma quella è un'attitudine che rimane sua e si sposa perfettamente con il sapore di questo film, esasperando la sensazione di alienazione che il protagonista esprime. Un uomo che, come dice il titolo stesso (facendo uno spoiler grande quanto una casa), non può morire e che si troverà al centro di una vendetta ordita da una banda mafiosa e con una figlia che non sapeva di avere.
Jack è una sorta di sociopatico, uno che per tutto il giorno non fa altro che dormire, giocare al bingo e andare in un Dinner per consumare i propri pasti. Uno che quando si addormenta sente rimbombare nelle proprie orecchie urla disumane, forse quelle dei demoni che lo perseguitano, forse ricordi di un'esistenza lunga, troppo lunga. Uno che compra carne umana di contrabbando, immaginate per farci cosa, e che ha due lunghe cicatrici verticali sulla schiena. Jack sembra aver avuto una vita strana, difficile. Ha fatto così tanti lavori (tutti diversi) da dare un nuovo significato alla parola "occupazione", ma adesso sembra essersi ritirato a vita privata: niente divertimenti, niente donne, niente emozioni. E' stanco, come un animale ferito, ma è pronto ad azzannare se disturbato. E' costantemente in bilico, col rischio di precipitare in balia dell'oscurità che lo circonda.
Il personaggio di Jack, quindi, è incredibile e l'interpretazione di Rollins (d'altra parte) credibilissima e comica, in alcuni momenti. Perché un uomo (?) che dice a malapena due parole e quando lo fa sembra un robot col rischio costante di ridicolo involontario (che è involontario solo nel film, sia chiaro), che rifugge la violenza e le si contrappone con fare da bradipo ma che poi è in grado di ammazzare una persona a mani nude come stesse aprendo una scatoletta di tonno. da luogo ad un certo numero di situazioni paradossalmente divertenti. Per poi cadere in una malinconia raccontata con piglio folk, come fossimo in un altro tempo, un altro luogo, come se una strada sporca in cui sedersi a masticare un dito umano diventasse fuori dal tempo e dalla storia. Ed è proprio in momenti come questi che il film funziona benissimo. Con il suo incedere misterioso di situazioni in situazioni che nonostante la ripetitività intrigano proprio perché è intrigante il personaggio e noi vogliamo saperne di più, capire di più, vederlo in azione. Azione che poi, necessariamente, arriva dipanando il mistero. E qui He Never Died diventa un action violento che ne ricorda tanti altri, con botte da orbi. Perde di mordente ma a me è continuato a piacere, perché mi ha ricordato il sapore di quei film che guardavo proprio per le botte da orbi che ci mettevano, mandando al diavolo tutto il resto.
In fondo He Never Died non è un film che rimarrà nella storia, non è un imprescindibile e fosse uscito una ventina di anni fa sarebbe diventato un cult. Ma ora no, è troppo tardi. Rimarrà solo Henry Rollins, ma lui sopravviverà sempre a tutto, persino alla Storia. Un po' come il suo personaggio.