Ma che cosa sono gli hedge fund? Non esiste una definizione ben precisa. Il termine inglese hedge in italiano significa “copertura” o “protezione”, ma è un termine improprio, perchè i fondi hedge non attuano esclusivamente una strategia di copertura. Infatti, nella categoria degli hedge esistono fondi che sono diversi tra di loro per strategie, per obiettivi di investimento e per profilo di rischio-rendimento.
In linea generale possiamo definire gli hedge fund come fondi speciali in cui i gestori possono utilizzare tutte le più sofisticate tecniche di investimento, senza grandi vincoli, nelle scelte organizzative e gestionali. Sono fondi che attuano una strategia o una serie di strategie diverse dalla classica e semplice compravendita di azioni, obbligazioni, valute estere, e
quant’altro, ed il loro scopo è quello di ottenere un rendimento assoluto e non un rendimento legato ad un parametro di riferimento (il famoso benchmark).
Gli hedge fund sono considerati fondi di investimento alternativi, fondi speculativi che non seguono le leggi e i regolamenti che limitano l’operatività ed il rischio, come avviene nelle forme tradizionali del risparmio gestito (come i fondi comuni).
Esistono da più di cinquanta anni e nascono con l’intento di gestire il patrimonio eliminando in gran parte il rischio di mercato. Il loro obiettivo, infatti, è quello di ottenere risultati positivi indipendentemente dall’andamento dei mercati finanziari in cui operano. Questo è possibile perchè i gestori di hedge fund adottano tecniche e strumenti di gestione avanzati (spesso non usati dai fondi comuni per motivi di regolamento) essendo soggetti ad una normativa meno limitata in termini di prudenza. Con questi sistemi un hedge che opera nel mercato azionario, in caso di crollo, potrebbe scendere poco o addirittura salire.
In particolare, rispetto ai gestori di fondi comuni tradizionali, che possono assumere esclusivamente posizioni long (cioè acquistare strumenti finanziari per poterli rivendere a prezzi più alti), i gestori di hedge fund hanno la possibilità di:
> vendere allo scoperto, cioè vendere titoli prima di possederli, cercando di approfittare dei ribassi del mercato. In pratica, la scommessa del gestore è che, dopo aver venduto i titoli, questi perdano valore. In questo modo, quando per concludere l’operazione dovrà riacquistarli, lo farà ad un prezzo inferiore, incassando quindi una plusvalenza;
> fare ricorso alla leva finanziaria, con la quale il controvalore degli strumenti finanziari detenuti in portafoglio può essere superiore al patrimonio effettivamente disponibile, utilizzando l’indebitamento o l’investimento in strumenti derivati, cioè strumenti il cui valore dipende dal prezzo di altri strumenti sottostanti;
> operare con gli arbitraggi attraverso i quali la compravendita simultanea di titoli collegati permette di trarre vantaggio da una differenza di prezzo.
Possiamo concludere questa prima parte dicendo che la categoria degli hedge fund è molto ampia e diversificata, e può comprendere strategie ad alto rischio, come pure a basso rischio, a seconda dei profili di rendimento atteso.