Hellboy - il diavolo del maestro Mignola

Creato il 04 febbraio 2014 da Paradisiartificiali

E mentre il sottoscritto è immerso nelle sue letture, arriva il solito Dario, a dare un rinfrescata al blog, rinfrescata per modo di dire, visto che si tratta di un fumetto con ormai qualche anno sul groppone, ma siccome come blog, non ci siamo mai dedicati al fumetto di Hellboy, trovo giusto che se ne parli oggi, d'altronde, come si dice? Meglio tardi che mai. Baci ai pupi
(Hellboy: Seeds of destruction di John Byrne e Mike Mignola, 1994)
Che esordio quello della creatura di Mike Mignola. Dopo un paio di storie brevi (4 pp.) create a scopo promozionale ecco arrivare nel Marzo del 1994 la miniserie in quattro numeri che regalerà al mercato del fumetto americano un personaggio di grande fascino: Hellboy - Il seme della distruzione.
Solo per questa prima avventura il papà del ragazzo infernale si affida per i dialoghi all'esperienza di un grande del fumetto supereroistico, quel John Byrne artefice di molti dei successi più eclatanti nel mondo dei comic book di fine settanta e di tutto il decennio successivo. Il connubio è perfetto, ne escono un fumetto e un personaggio che si discostano davvero parecchio dal genere imperante negli States, una narrazione classica ed elegante unita a un character design privo di difetti e carico di mordente garantiscono a questa nuova proposta di elevarsi ben al di sopra della media dei prodotti pubblicati dalle grandi case editrici del settore.
La mano di Mignola quando impugna una matita non può che essere invidiata da un buon 90% dei suoi colleghi disegnatori. Il suo tratto secco e spigoloso ma ben dettagliato unito a una capacità impressionante di gestire ombre e contrasti permettono alle tavole di trasmettere al lettore quelle atmosfere gotiche e inquiete e misteriose cariche del sentore di minaccia strisciante che sono gran parte della bellezza di questo volume, uno di quelli che non ti stanchi mai di rileggere. Non a caso, parlando di atmosfere, il volume è dedicato a Jack Kirby ma anche a H. P. Lovecraft.
Inoltre è innegabile per chiunque abbia visto qualche tavola o qualche disegno dedicato a Hellboy come questi sia graficamente uno di quei personaggi riusciti, di quelli che ti prendono alla prima occhiata al pari di creature come Batman o Wolverine per citarne due a caso.
Ma dietro le splendide tavole di Mignola c'è anche una storia avvincente e coinvolgente. Nel 1944 una pattuglia di soldati americani di stanza in Inghilterra insieme a tre membri della Società Britannica del Paranormale, è impegnata per sventare uno dei progetti di ordine magico voluti da Hitler e dalle alte cariche naziste. E' l'evento che darà vita alla leggenda di Hellboy, il ragazzo infernale.
Ai nostri giorni il Dottor Bruttenholm, già presente come membro della Società Britannica del Paranormale nella vicenda del '44, chiede l'aiuto di Hellboy, per lui quasi un figlio, in seguito agli strani eventi sorti a causa della spedizione Cavendish alla quale lo stesso professore partecipò una decina di mesi prima. Una spedizione alla ricerca delle rovine ghiacciate del tempio di Yang Kor.
Spetterà a Hellboy e ai suoi compagni Abe Sapien ed Elizabeth Sherman del Bureau for Paranormal Reserche and Defense (B.P.R.D.), indagare sulla storia della famiglia Cavendish e sulla maledizione a essa legata arrivando ad affrontare quello che può essere considerato già una grande nemesi, il nemico di sempre responsabile della presenza di Hellboy sulla Terra.
Come dicevo un esordio coi fiocchi dove Mignola coniuga perfettamente atmosfere gotiche, azione, mistero, magia con un pizzico di ironia ponendo le basi per una carriera di tutto rispetto per il suo amato personaggio. Questo è il volume con il quale iniziare a leggere Hellboy, se non l'avete mai fatto fatelo. In questo volume trovate anche le due storielle promozionali di cui si parlava sopra, la prima illustrazione ufficiale del personaggio, un'intervista a Mignola e una gallery di illustrazioni dedicate a Hellboy firmate da autori come Arthur Adams, Frank Miller, Mike Allred, etc... Recupero obbligato.
Dario Lopez

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