Dopo aver dato del filo da torcere al nostro Hellboy, ad Abe Sapien e a Liz Sherman nel corso dell'avventura a Villa Cavendish, torna il monaco occultista Rasputin che tramite i servigi del ricco industriale Roderick Zinco rimette in gioco la squadra dei sopravvissuti al progetto Ragnarok: Ilsa Haupstein, Karl Kroenen e Leopold Kurtz. Nello stesso tempo il Bureau for Paranormal Research and Defense viene a sapere della scomparsa del cadavere di Vladimir Giurescu, uno strano personaggio capace di riaffiorare più volte attraverso i secoli nel corso di importanti momenti storici sfoggiando sempre un aspetto giovanile parecchio invidiabile. Individuati tre possibili siti dove questa terribile minaccia potrebbe tornare a manifestarsi, tutti locati in Romania, il BPRD invia tre squadre a indagare sugli ultimi eventi: Hellboy in solitaria, Mr. Clark e Abe Sapien e un'ultima unità composta da Liz Sherman, Mr. Waller e il novellino Mr. Leach.
La narrazione di Mignola mescola in maniera eccelsa gli elementi dell'avventura alla tradizione dei riti pagani, figure provenienti dalle credenze religiose dell'antica Grecia a quelle del folclore dell'Europa dell'est, personaggi storici e versioni pseudo steampunk della minaccia nazista, il tutto tenuto insieme da un'atmosfera gotica e inquieta che affonda le radici nell'inspiegabile e che cuoce a fuoco lento in un calderone scaldato da fiamme infernali. In mezzo a questo caos, a cavare castagne dal fuoco e a smorzare la minaccia strisciante con grande ironia, ci pensa Hellboy con la sua boccaccia e a suon di mazzate.
Mignola ancora una volta costruisce tavole pressoché perfette, il suo stile è ormai collaudato e non presenta sbavature. Eccezionali gli scorci sui paesini della Romania, i paesaggi notturni così come i tetri interni sempre disseminati da statue, rilievi e particolari che donano all'atmosfera il giusto alone misterioso così indispensabile a sostenere questo tipo di narrazione. Che poi la creatura di Mignola, come dimostra l'introduzione, riesca a soddisfare anche Alan Moore, personalità geniale ma che deve essere anche un esigentissimo cagacazzi, è tutto dire. Forse l'ho già detto ma in questo caso amo ripetermi: Hellboy è uno di quei fumetti da non perdere, mi raccomando.