Helldriver

Da Lupokatttivo

Lo zombie-movie definitivo?

Buon anno ragazze e ragazzi. Ci risiamo, continuo imperterrito il mio specialone spezzettato sui filmacci del sol levante.
Ormai io e Yoshihiro Nishimura siamo compagni di divano, lui fa i film e io li guardo…sul divano appunto. Sottotitolati anche… perché non mi è ancora chiaro come mai, un qualche nostro distributore volenteroso non ci si metta di buona lena e faccia un doppiaggio italiano di quelle tre, quattro battute che ci sono nei film jappi di un certo tipo.
Il divano ieri sera mi ha proposto “Helldriver”, ultima fatica del papà di “Tokyo gore police” e compagnia bella.
In “Helldriver” ci sono gli zombie. Giapponesi pure loro. Trucco teatrale e movenze alla Romero dei primi tempi. Helldriver racconta della solita invasione zombie, ma a differenza delle altre invasioni zombie, qui gli zombie invasori hanno una regina. Alla “Aliens” per intenderci.
Le trovate come al solito si sprecano e per la maggior parte sono assolutamente folli come da tradizione. Quindi ci sono zombi con piselli multipli, zombie giganti fatti da cumuli di zombie messi insieme, automobili zombie fatte da tanti pezzi di zombie messi insieme, donne zombie incinta che lanciano feti zombie, teste esplosive, spade con motoseghe incorporate e chi piu’ ne ha piu’ ne metta.

Il brodino è sempre quello, fontane di sangue, imbrattamenti della telecamera virati al rosso piu’ rosso, e qualche tetta. Non che la cosa mi abbia stancato, se guardo certe opere so cosa aspettarmi e quindi va bene così. Pero’ manca quel guizzo, quel qualcosa che faceva di “Tokyo gore police” un mito e lascia invece Helldriver nella fascia (alta, altissima) della mediocrità. Sia chiaro che nonostante cio’, se dovessi scegliere di guardare un solo zombie-movie quest’anno, probabilmente sceglierei questo. Fa il mazzo a tanti film molto piu’ blasonati, e lo fa con la classe propria di chi non si aspetta niente…poi vince a mani basse. Peccato che io, nella fattispecie, da Nishimura ormai mi aspetto tanto.