Riceviamo dal consigliere regionale Alpe, Alberto Bertin, e volentieri pubblichiamo.
Alcuni anni fa avevo proposto, tramite la modifica del regolamento del Consiglio regionale, di rendere pubbliche le deliberazioni dell’ufficio di presidenza del Consiglio Valle. La trasparenza è uno dei principali deterrenti a certe degenerazioni della vita pubblica. Il Consiglio regionale, da questo punto di vista, dovrebbe essere un “palazzo di vetro’’ in cui i cittadini possano vedere tutto quel che succede. Naturalmente la proposta in questione è stata bocciata dalla maggioranza del Consiglio regionale. Se le delibere dell’ufficio di presidenza fossero pubbliche e accessibili tramite il sito del Consiglio, i cittadini valdostani sarebbero venuti a conoscenza che il 22 ottobre ultimo scorso è stato conferito un incarico fiduciario per un collaboratore di supporto al presidente del Consiglio. Insomma, alla faccia delle tante dichiarazioni sui costi della politica e i continui richiami a una maggiore sobrietà, la neo presidente del Consiglio ha avuto la brillante idea di nominarsi un ulteriore “portaborse’’. È francamente sconcertante, al di là delle cifre in ballo, che in un periodo di forti restrizioni finanziarie come quello che stiamo vivendo, si amplino gli staff di collaboratori e si conferiscano incarichi fiduciari esterni per svolgere “funzioni di supporto diretto del Presidente del Consiglio’’, come esplicitato in delibera (ricordiamo che esiste già la figura del segretario particolare). Una decisione quanto meno inopportuna. Ma così vanno le cose a palazzo.