Colm Tòibìn in
James è autore affermato, appunto, anche se deve incassare il bruciante insuccesso londinese di un suo dramma. E' l'americano che ha scelto l'Europa e che attraversa la crisi di un secolo al tramonto e che questa crisi fa sua oltre ogni consapevolezza.
Soprattutto è l'uomo che si ripiega, tentando di nascondersi al mondo e anche a se stesso. In realtà tuffandosi ancora di più nei ricordi e nelle paure. Incapace di accettare le relazioni per quello che sono e pretendono, James vive di rimpianti e forse anche di rimorsi. Gli affetti sono ciò che non è stato detto o fatto e ciò che forse avrebbe potuto essere diverso. Quanto agli istinti, ai desideri, meglio lasciare perdere. Solo una fiamma gelida al centro della vita.
Eppure da questi giorni sgorga l'acqua dell'ispirazione. Idee, trame, personaggi che si mescolano alla vita reale, che nascono dalla vita reale e a essa ritornano, in qualche modo.
Basterà? Certo che no. Ma la vita può essere anche questo, tempo che scorre, tempo distillato in letteratura. Quella letteratura che a volte è un'arma puntata contro se stessi.