Here we are

Creato il 08 gennaio 2014 da Bussola
Here we areEccoci qua. Rientrati dalle vacanze più tosti che mai. La befana si è portata via le luci di Natale, il caminetto acceso a casa dei miei, i presepi viventi che costellano la provincia di Lecce, il vestito di Nicolò con papillon, le bollicine di spumante, il pandoro homemade, le passeggiate sul lungomare con il mare in burrasca, le grigliate di carne dai parenti, la tombolata con gli amici, i mercatini di artigianato, le cartellate e i purcedduzzi, il viaggio in macchina andata e ritorno, il sole tiepido, le ferie del papà e tanto altro.
E’ finito questo 2013, e qualsiasi anno ad esso succederà difficilmente per noi potrà essere altrettanto bello come quello trascorso. Il 2013 per noi ha significato, un test positivo di gravidanza, la scoperta di una vita che nasce, una pancia che giorno dopo giorno si gonfia, e infine una vita che viene alla luce. Nessun dono dalla vita può esser più grande se non la vita stessa, per questo credo che nella nostra cantina l’annata 2013 sarà quella di un vino d’eccezione.
Se il 2013 mi ha visto mamma, il 2014 sta nascendo all’insegna di una maggiore autonomia di Nicolò. A Marzo rientrerò a lavoro, e per forza di cose il nostro tempo trascorso insieme sarà minore. Lui dovrà iniziare l’asilo, uscire quindi da quel contesto ovattato che è la famiglia per andare incontro all’ esistenza che scorre  lungo le strade della città.
Da gennaio frequenterò un master durante il week-end e questo significherà che io e Nicolò avremo un piccolo assaggio della vita indipendente. In questi mesi lui non frequenterà l’asilo, ma starà con nonna e papà. E’ difficile capire per chi dei due il distacco sarà più traumatico. Ho come l’impressione che i 62 cm d’altezza saranno più forti e pronti al cambiamento di quanto non lo sia il metro e 70.
A gennaio ad ogni modo nella scalata verso l’indipendenza possiamo dire di aver già salito un primo gradino: dormire nel proprio lettino, nella propria stanzetta. Per quanto l’evento possa sembrare eccezionale, in realtà per un bimbo abituato a dormire nella propria culletta da subito, il passaggio da culletta a lettino e da stanza dei genitori a stanza propria è stato indolore. Le ansia, effettivamente, erano più le mie, ivi compresa la paura di non riuscire a sentire un suo eventuale pianto nel momento in cui provenisse da una stanza diversa dalla mia.
Ma una madre è in grado di sentire dall’ America il pianto del proprio figlio anche qualora provenisse da una bidonville in India, e allo stesso modo il figlio è in grado di farsi sentire indipendentemente dalle distanze. Se poi ci mettiamo che i metri quadri di una casa di città sono poco più grandi di quelli di un formicaio, l’eventualità di non sentire Nicolò piangere durante la notte è veramente remota. Per confermar la tesi, possiamo dire di esser riusciti a  trascorrere le prime notti in stanze separate senza grossi traumi, riuscendo a tener testa a tutti i risvegli del caso, e agli attacchi di mammite o di tettite vari ed eventuali.
Nel secondo gradino verso l’indipendenza si annovera nel mese di gennaio anche l’introduzione della frutta nella dieta del pargolo. Nonostante i primi bocconi venissero deglutiti con sguardo accigliato, e naso arricciato, oramai il boss ha capito che la mela gli è amica, e si approccia ad essa con minor sospetto. Le indicazioni del pediatra sono state: mela, pera, e banana per iniziare, ma noi al momento siamo fermi sulla mela experience!
E infine sbavozzo e mani in bocca fanno sospettare l’arrivo dei dentini ormai prossimo, ma questa è un’altra storia e al momento non ci esponiamo.
Un saluto  dal boss che vi augura per il 2014 “chiù tette pi tutti”


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