Roma 26 novembre 2013
Appoggia alla mia spalla
il tuo capo pesante, e taci
e gusta di ogni lacrima
l’agrodolce, inerme fondo.
Verranno giorni,
in cui tu di sete morirai
e angosciato di queste lacrime
invano nostalgia avrai.
Posa sui miei capelli
la mano; pesante è il mio capo,
la mia giovinezza,
mi hai rubato.
E’ perduto per sempre
lo splendore della giovinezza, la fonte di gioia,
che mi sembrò così inesauribilmente ricca,
solo collera e dolore rimasero
e notti e notti senza fine,
in cui il cerchio delle antiche passioni
crudele febbrile ferito attraversava
i miei sogni a occhi aperti.
Solo in rare ore di pace
talvolta si avvicina la giovinezza
a me, timido e pallido ospite,
e geme e sul cuore mi preme…
Posa sui miei capelli
la mano; pesante è il mio capo,
la mia giovinezza,
mi hai rubato.
Hermann Hesse nel 1946 viene insignito del premio Nobel per la letteratura.
L’interesse per il misticismo orientale e le componenti irrazionalistiche del pensiero, il rapporto dialettico tra sensualità e spiritualità, ragione e sentimento, sono gli elementi più significativi della sua opera letteraria, che, anche dopo tanti anni, continua a riscuotere un grande successo di pubblico.
Hesse muore a Lugano nel 1962
A domani
Lié Larousse